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Cronaca

Parco San Rossore, gli ambientalisti: "Fondi insufficienti per pagare gli stipendi"

Allarme lanciato dal coordinamento delle associazioni di Pisa e Versilia circa la tenuta dei conti del Parco. Chiesto un maggiore impegno alla Regione Toscana per garantire la difesa del territorio

Le associazioni ambientaliste pisane e versiliesi preoccupate per la stabilità finanziaria del Parco di San Rossore. E' recentemente stato costituito il nuovo Consiglio Direttivo dell'Ente, in cui la rappresentanza ambientalista è rafforzata con la designazione da parte della Regione di Angela Giudiceandrea degli 'Amici della Terra', così è ripreso anche il lavoro di impulso e controllo delle stesse associazioni, che si sono riunite in un coordinamento composto da Legambiente, Lipu e Wwf e la stessa Amici della Terra.

Tale coordinamento, aperto anche ad altre associazioni, ha l'obiettivo di "rilanciare il ruolo del Parco, dopo anni di crisi dovuta agli eventi che avevano portato la Regione a decretarne il commissariamento per la parte economica e di bilancio". In una nota gli ambientalisti espongono le criticità riguardanti i tagli che impedirebbero l'ordinario svolgimento delle attività dell'Ente.

Le associazioni innanzitutto lanciano un appello alla Regione "perché approvi rapidamente i bilanci 2012 e 2013 del Parco, redatti ormai da diversi mesi dal Commissario che proprio la Regione aveva nominato, e si arrivi rapidamente ad approvare gli altri bilanci mancanti, per far poi funzionare il Parco senza ulteriori penalizzazioni. E' auspicabile che venga predisposto rapidamente un piano di rientro dal disavanzo tecnico, recuperando anche le cifre stanziate dallo Stato per San Rossore, che la Regione non ha erogato al Parco negli ultimi anni".

Forte è la paura delle associazioni, che esprimono "una seria preoccupazione per i tagli verticali che hanno interessato il Parco: nel bilancio 2016, il Parco riceverà dalla Regione fondi insufficienti a pagare gli stipendi dei dipendenti per tutto l'anno. I tagli che la Regione ha fatto, uguali per tutti i parchi regionali, non tengono conto del fatto che Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, per la complessità del territorio che amministra, ha un numero di dipendenti superiore a quello degli altri 2 parchi regionali messi insieme, con rilevanti problemi di pianificazione, vigilanza, prevenzione degli incendi boschivi, dovuti alla vicinanza di grandi centri urbani e a un territorio esteso da Viareggio a Livorno".

Le associazioni chiedono poi alla Regione di consentire il corretto funzionamento dei Centri Visita di Villa Borbone, di Massaciuccoli e dell'Oasi Wwf di Cornacchiaia, "senza convenzione dal 2014 e retti solo dal volontariato. Nonostante la pesante situazione economica, il Parco è riuscito per tutta la sua vita e anche negli ultimi anni, a difendere il territorio dalla speculazione e conservarne l'enorme capitale naturale costituito da 10mila ettari di boschi, da spiagge, zone umide e aree agricole che ne fanno un unicum a livello internazionale".

In ballo ci sarebbero gli stessi "valori del Parco, a supporto dell’economia agricola e turistica. Essi devono essere tutelati a partire dalla pianificazione, e la revisione e riscrittura del Piano del Parco prevista dalla legge regionale vigente, dovrà essere l'occasione per ribadire la tutela del patrimonio naturale e non per consentirne usi che lo vadano a diminuire".

Conclude il Coordinamento ambientalista: "L'impegno più che ventennale delle associazioni, sia in collaborazione con la loro rappresentante in Consiglio Direttivo, sia in diretto rapporto con gli organi del Parco, proseguirà anche in questo mandato, che presenta sfide importanti per un Ente il cui ruolo deve essere rafforzato e confermato sia dalla Regione che dai comuni che ne fanno parte".

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