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Cronaca

La fede ai tempi del Coronavirus: a Ghezzano la comunità si sposta su Facebook

"In questo momento di emergenza c'è bisogno di supporto spirituale e conforto: nessuno deve sentirsi solo". Don Alessio Lenzarini spiega così la scelta di ricreare sul social la sua comunità parrocchiale

'Distanti ma uniti' è diventato un ritornello che ci accompagna quotidianamente nell’emergenza e nel confronto con il pericolo invisibile costituito dal Coronavirus. Uno slogan pensato per trasmettere il messaggio che, anche a fronte di un distanziamento sociale imposto dalle autorità per rallentare la diffusione del virus, la comunità e le relazioni sociali interpersonali non devono venire meno. Accanto alle incombenze domestiche, familiari e lavorative, quindi, nelle nostre case si è palesato anche l’interrogativo di come mantenere vivi i contatti con gli amici e i conoscenti. Internet e il mondo digitale, più in generale, ci hanno aiutato a trovare una risposta: i social network, gli smartphone, le videochiamate, le chat di gruppo sono terminologie e abitudini che hanno fatto irruzione nella quotidianità.

A Ghezzano, frazione del comune di San Giuliano Terme, si è voluto salire un ulteriore scalino nel mantenimento dei rapporti sociali, ricreando su Facebook la comunità parrocchiale. L’idea è nata da un’intuizione dei giovani che compongono il 'Cantiere SOS', un progetto sorto qualche anno fa con l’intento di mettere al servizio del prossimo abilità e conoscenze per affrontare tematiche e problematiche sociali, economiche, di attualità. Pochi giorni prima del 'lockdown' imposto dal governo, i giovani del Cantiere hanno proposto a don Alessio Lenzarini di creare un gruppo Facebook nel quale radunare la comunità ghezzanese e riproporvi, in formato virtuale, tutte le attività portate avanti normalmente in oratorio. "Tutto è partito come un esperimento - spiega il parroco - con la prima messa celebrata sul sagrato della chiesa della Santissima Trinità. Nel giro di due settimane però abbiamo raccolto oltre duecento utenti, che mediamente corrispondono ad altrettante famiglie e quindi centinaia di fedeli della comunità. Internet, se utilizzato nel modo giusto, è uno strumento utilissimo anche per la fede e la spiritualità".

Sul gruppo Facebook della parrocchia ogni giorno si avvicendano gli appuntamenti dedicati all’intera comunità, "come l’ascolto della Parola oppure le ricette del giovedì. Sono tutti momenti di convivialità che ci consentono di sentirci più vicini agli altri". Don Alessio tiene anche a ringraziare "i figli e i vicini più esperti dei social che hanno iscritto al gruppo i genitori e le persone più anziane, che in un periodo eccezionalmente difficile come questo rischiavano di sentirsi più soli di altri". Il calendario degli impegni su Facebook è fitto e cadenzato: "Dagli incontri di catechesi per le bambine e i bambini chiamati alla Prima Comunione, fino a quelli per i cresimandi. Coinvolgiamo anche i più piccoli insieme ai loro genitori, chiedendo loro di svolgere un piccolo lavoro manuale ogni settimana".
Don Alessio Lenzarini è molto attento anche ai numeri raccolti dalle dirette pubblicate su Facebook, e ha notato un aumento del seguito sia per la messa domenicale, sia per gli altri incontri: "Poter rivedere i video anche più tardi, durante la giornata, permette a chi deve lavorare o accudire i figli di ritagliarsi il tempo necessario". “Porteremo avanti la comunità virtuale fino a Pasqua - aggiunge don Alessio - la funzione di domenica 5 aprile, con la benedizione dei rami di ulivo, e la messa pasquale del 12 aprile verranno trasmesse in diretta su Facebook".

L’appuntamento di oggi sul gruppo social della parrocchia di Ghezzano è per le 18, quando dal sagrato di San Pietro Papa Francesco impartirà la benedizione 'Urbi et orbi', elevando la preghiera di tutta la comunità cristiana per la fine del contagio e concedendo l’indulgenza plenaria. Ma cosa significa questa espressione? Ce lo spiega proprio don Alessio: "La vita religiosa è composta da due componenti. Quella personale e quella comunitaria. In questi giorni di isolamento la prima per forza di cose ha preso il sopravvento, ma ci sono alcuni riti della seconda che non possono essere rimpiazzati con la semplice preghiera personale. Ad esempio il rito eucaristico, oppure quello della confessione. Ciò che Papa Francesco farà questa sera è concedere il perdono dei peccati a tutti i fedeli, impossibilitati in questo momento a confessarsi con i propri parroci".

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