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Cronaca Castellina Marittima

Cinghiali, la proposta di Coldiretti: "Abbattimenti anche nelle aree vietate"

L'associazione di categoria, dopo la morte di un uomo che transitava con la sua auto lungo la provinciale a Castellina Marittima, chiede un piano di abbattimenti straordinari per ridurre la popolazione di ungulati

Catture ed abbattimenti anche nelle zone di rispetto venatorio. Anche all’interno delle due presenti nel Comune di Castellina Marittima dove nella notte tra mercoledì e giovedì si è consumata la tragedia del trentanovenne di Rosignano morto in seguito all'urto con un cinghiale mentre transitava in auto sulla provinciale.
Secondo Coldiretti serve un piano di abbattimenti straordinari anche all’interno di aree e parchi dove oggi è impossibile cacciare e rivedere completamente il piano delle zone di divieto che devono essere ridotte numericamente. In particolar modo le zone di rispetto venatorio che rappresentano una zona ideale di ripopolamento per gli ungulati. “Se vogliamo risolvere il problema - spiega Fabrizio Filippi, presidente provinciale Coldiretti - si deve consentire, per un certo periodo, ai cacciatori di eseguire gli abbattimenti e le catture anche in queste zone che sono delle vere e proprie aree rifugio. I cinghiali, così come le altre specie di ungulati che oggi minacciano non solo più l’agricoltura, si rifugiano in queste aree che sono molto estese. E’ lì che proliferano”.

L’azione di Coldiretti, soprattutto nelle ultime settimane, ha portato gli agricoltori anche ad un blitz sotto la Regione Toscana, alla consegna del piano per far fronte all’emergenza e a successivi incontri con il neo assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi che ha assicurato interventi per risolvere una questione sempre più grave e pericolosa. Nonostante gli sforzi dell’Atc 14 di Pisa (2.452 abbattimenti ma inferiori però ai piani di previsione nel 2013 – 2014) i cinghiali continuano ad essere responsabili del 90% dei danni provocati all’agricoltura e ora costituiscono una seria minaccia anche per la comunità non agricola. “E’ servita purtroppo una tragedia per tornare ad alzare il livello di attenzione su un’emergenza che noi rileviamo da anni ormai - sottolinea Filippi - i cinghiali sono troppi, sono raddoppiati rispetto ad alcuni anni fa e tutti i piani attuati fino a qui sono stati fallimentari. Teniamo aperta la caccia per un anno o intensifichiamo gli abbattimenti: la popolazione deve essere ridotta per almeno il 50%. In Toscana ci sono 250mila ungulati di troppo. La popolazione per ogni ettaro nella nostra regione è pari a 20 contro una media di 0,5. 40 volte superiore. Urge intervenire”.

Proprio Coldiretti nella giornata di ieri, giovedì 20 luglio, era tornata a chiedere una accelerazione degli interventi a cui è seguito l’annuncio dell’assessore che sta lavorando, in queste settimane, ad una bozza di proposta di legge da portare in Consiglio Regionale a settembre e per cui ci si aspettano tempi rapidi per l’approvazione. “Oggi dobbiamo confrontarci con la tragedia ma gli incidenti per fortuna non mortali provocati agli automobilisti sono ogni anno in crescita” conclude il presidente provinciale Filippi.

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