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Cronaca Pontedera

Piena dell'Era, Legambiente: "Pontedera ha rischiato, sia attivata la cassa di esondazione di Lajatico"

L'associazione ambientalista critica sulla mai attivata opera di sicurezza idraulica

Il pericolo di un'esondazione a Pontedera è stato più alto di quanto non si creda. Ne è convita Legambiente Valdera, che richiama l'attenzione sulle dotazioni di sicurezza idraulica del territorio. "Per fortuna - analizza in una nota - le poche misure di mitigazione e compensazione presenti sul territorio come il bacino di Roffia e l'apertura dello Scolmatore di Pontedera, hanno funzionato ed hanno evitato il peggio per le aree di Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto e per le città di Pontedera, Cascina e, soprattutto, di Pisa". 

Tuttavia, di base, tali opere "sono solo una minima parte rispetto a quelle che erano previste nell'originale Piano dell’Autorità di Bacino dell'Arno del 1983", e a spaventare l'associazione non è stato solo l'Arno: "A Pontedera e Ponsacco ha destato non pochi timori anche l'innalzamento del Fiume Era che, a causa dell'impossibilità di defluire in Arno per la piena di quest'ultimo, ha raggiunto in centro a Pontedera livelli elevati, 'sfiorando' il ponte Napoleonico. L'Era, gonfio di acqua, ha esondato e laminato nella zona di Forcoli, allagando golene e pioppete (in aree di frequente esondazione), mentre a Ponsacco ha completamente allagato via Maremmana... e questo per la fortuna di Pontedera. La situazione sarebbe stata certamente più tranquilla e meno preoccupante se si fosse allagata anche la cassa di esondazione di Lajatico".

"Questa zona - analizza Legambiente Valdera - a fianco del fiume, progettata e realizzata con denaro pubblico affinché accogliesse le acque delle piene 'eccezionali' dell'Era, in realtà non si allaga mai e, anche questa volta, con questa enorme piena, è rimasta completamente vuota! Il motivo è banalissimo: il livello di entrata nella cassa è tenuto così alto che anche quando sale la piena del fiume, l'acqua non riesce ad entrare nella cassa. A cosa serve una cassa di espansione che non si allaga mai? Si dice che sia riservata ad eventi di 'piena eccezionale' come quella che si verifica ogni 200 anni. Ma che senso ha tutto questo? Con una piena come quella di questi giorni, che ha rasentato l'esondazione delle città, l'ingresso della cassa è rimasto comunque molto più in alto rispetto al livello del fiume in piena e non è entrato dentro un solo litro d'acqua. Ma quando si pensa che si debba attivare e riempire quella cassa di espansione?".

Legambiente Valdera ricorda che "avevamo posto il problema in anni passati e ci era stato risposto che gli eventi di piena 'non erano stati abbastanza eccezionali' da far riempire la cassa di Lajatico. Se neanche la piena di questi giorni è un evento 'abbastanza eccezionale' da far defluire l'acqua del fiume in quella cassa e alleggerire la portata a valle, ci piacerebbe sapere allora cosa deve accadere affinché quella struttura di protezione entri in funzione. Con un piccolo intervento si renderebbe funzionante . Come associazione ambientalista e come cittadini della Valdera chiediamo che finalmente si intervenga per mettere in funzione un'opera, realizzata con soldi pubblici, che certamente potrebbe migliorare la sicurezza idraulica dell'intero territorio della Valdera e del Valdarno".

"Vorremmo anche sapere - conclude l'associazione - se la cassa di esondazione già finanziata che dovrebbe essere costruita tra Ponsacco e Pontedera (i cui lavori dovevano essere terminati entro il 2017!) sarà prima o poi realizzata, e se funzionerà in modo 'egregio' come quella di Lajatico".

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