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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porta a Lucca / Via Piave

Via Piave, non può pagare i lavori della facciata: rischia il pignoramento

Situazione difficile per un cittadino che racconta di come un debito per alcuni lavori condominiali stia portando alla perdita della casa. Denuncia del Comitato di Gagno: "Tante famiglie in queste condizioni"

Perdere la propria casa per debiti condominiali. E' quello che rischia il signor Giuseppe, residente a Pisa in via Piave. E' proprio lui, insieme al Comitato di quartiere di Gagno, a denunciare la situazione giunta ad un nodo cruciale lo scorso 13 maggio, con un'ingiunzione del Tribunale di Pisa. Ieri, 26 maggio, c'è stata una concitata assemblea condominiale con anche l'arrivo dei Carabinieri. Una situazione di emergenza abitativa dove l'indigenza sembra essere una colpa.

IL CASO. Disoccupato da una decina d'anni Giuseppe ha sempre vissuto nell'appartamento, di sua nonna prima e sua madre poi. Circa due anni fa i lavori alla facciata del palazzo e ad una parte del tetto hanno avviato il calvario, con 15mila euro da pagare per i lavori, arrivati fra interessi e spese varie a 27mila euro, più altri debiti verso il condominio. "Avevo detto fin da subito che non potevo pagare - racconta Giuseppe - non è stata presa in considerazione la mia situazione". "Il costo dell'intervento per gli 8 condomini - spiegano dal Comitato - è stato diviso fra gli altri 7 in parti uguali. In totale sono 120mila euro. Ora si è creata l'odiosa situazione che gli stessi altri proprietari sono contro di lui".

L'abitazione è posseduta da Giuseppe, che ci vive con la sua compagna. E' sua, ma non formalmente. Ne è erede dal 2012, ma manca l'aquisizione di proprietà. In una udienza al Tribunale del 10 dicembre 2014, fatta per riconoscere il possessore del bene ed evitare che la casa passasse allo Stato, fu Giuseppe a dire di "non avere possibilità di accettare espressamente l'eredità per carenza di denaro"; c'era infatti da pagare il notaio. Questo aspetto è contenuto nella stessa ingiunzione del 13 maggio 2016, promossa dall'amministratore condominiale proprio per favorire il finale passaggio di proprietà dell'immobile a Giuseppe. Il primo passo, teme quest'ultimo e gli attivisti, della susseguente procedura di pignoramento.

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L'ASSEMBLEA. Ieri c'è stata l'assemblea condominiale in cui si è discussa la situazione. La prima convocazione è stata fissata per il 25 maggio alle ore 23.45, la seconda convocazione per il 26 alle ore 17.30. In quest'ultima Giuseppe ha effettuato il suo accorato intervento, con il sostegno dei presenti attivisti del Comitato di Gagno. "Eravamo sotto al palazzo in 6 - raccontano - per dare supporto a Giuseppe e cercare di parlare con l'amministratore per trovare una soluzione. Lui per risposta ha chiamato i Carabinieri cercando di intimidirci, ci hanno anche identificati".

COME RISOLVERE. Non c'è dialogo quindi al momento, con l'ingiunzione dell'acquisizione che chiede "tempi rapidi" per il passaggio di proprietà. "In 6 mesi Giuseppe potrebbe trovarsi la casa pignorata per 30mila euro di facciata - affermano dal Comitato - quando poi su 8 abitazioni 6 sono affittate a studenti, con i soliti costi e guadagni alti per alcuni. E' una situazione ingiusta". "Questa casa - dice Giuseppe - è stata prima di mia nonna e poi di mia madre, fatta con tanti sacrifici. Cercherò di pagare, voglio trovare una soluzione, ma voglio essere chiaro che da qua io non me ne vado".

"Tante famiglie sono in questa situazione - conclude il Comitato di Gagno - è tempo che le istituzioni si facciano carico del caso, qua gli assistenti sociali sono coinvolti da 5 mesi ma i tempi sono lunghi, mentre si chiedono tempi rapidi per l'ingiunzione. Chiediamo ci sia un'apertura da parte dell'amministratore, si apra una trattativa. E' quello che cercheremo di avviare con il nostro avvocato. Se si arriverà al pignoramento saremo pronti per mobilitarci".

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