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Cronaca

"Pini potati drasticamente sull'Aurelia, così si rendono pericolosi"

Segnala il caso la Lipu di Pisa, secondo cui i lavori hanno "compromesso irrimediabilmente le caratteristiche delle chiome", comportando fra l'altro un "peggioramento della stabilità"

La denuncia arriva dai volontari della Lipu di Pisa, che segnala potature troppo profonde dei pini lungo l'Aurelia. "Nei giorni scorsi - illustra in una nota il gruppo -durante un seminario tecnico rivolto ai professionisti del settore, il massimo esperto italiano di pini che è il dott. Giovanni Morelli spiegava che ai fini della sicurezza i pini non devono essere potati drasticamente, perché solo una chioma compatta risulta altamente aerodinamica, tanto che ha la stessa forma dell’ala di un aereo.
Triste ironia della sorte, proprio nello stesso periodo una parte degli alberi di Pino domestico Pinus pinea presenti lungo la SS1 Aurelia tra Pisa e Livorno, all’altezza di Camp Darby, sono stati sottoposti a una potatura drastica e altamente invasiva, che ha compromesso irrimediabilmente le caratteristiche delle chiome". 

"Interventi del genere - attacca l'associazione - oltre a denotare la più totale assenza di professionalità da parte degli operatori, alterano il paesaggio e la biodiversità, e contrariamente a certe aspettative peggiorano la stabilità e quindi la sicurezza pubblica. Infatti i pini non sono capaci di emettere nuovi rami dai tagli, e quindi il recupero della massa verde che effettua la fotosintesi avviene con la crescita in altezza, che determina la 'filatura' del tronco, che diviene quindi più lungo e sbilanciato (risultando quindi più vulnerabile ai venti e potendo in caso di cedimento intercettare un raggio maggiore). Al contrario, tagli selettivi e mirati di singoli rami spezzati o palesemente pericolanti rientrano tra le buone pratiche gestionali, evidenziate anche da alcuni autorevoli riferimenti tecnici e normativi come lo 'Standard europeo della potatura' e il Decreto Ministeriale sui Criteri Minimi Ambientali (CAM) del verde pubblico".

"Interventi del genere - ammonisce la Lipu - non devono più ripetersi, né in questo ambito (perdipiù ricadente entro il Parco San Rossore), né in qualsiasi altro contesto territoriale, urbano o extraurbano che sia. Gli alberi sono il più grande patrimonio che abbiamo, in quanto le piante sono il migliore alleato per contrastare l’inquinamento e migliorare l’ambiente, assicurandoci quindi il benessere psico-fisico (ciò che viene definito servizi/benefici ecosistemici), oltre a garantire la bellezza del paesaggio e la tutela della biodiversità".

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