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Cronaca Piazza dei Miracoli

Pisa, capitale della cultura 2019, Fabio Spennagallo: "Utopia pisana"

Il blogger di 'Un foglio di storia' considera difficile per la città della Torre spuntarla nella sfida contro Siena e propone una riorganizzazione della città per evitare il turismo 'mordi e fuggi'

Riceviamo e pubblichiamo integralmente le riflessioni di Fabio Spennagallo, blogger di 'Un foglio di storia', sulla candidatura di Pisa come capitale della cultura europea 2019.
 

"Pisa ormai si è lanciata anima e corpo nella sfida con Siena per lo scettro di capitale della cultura europea 2019, ma quali sono le carte che mette sul tavolo la nostra città?

Piazza dei miracoli con la sua torre, il battistero di San Giovanni, il duomo dai marmi bianchi, il campo santo monumentale dove vi riposano personaggi del calibro di Ulisse Dini, Antonio Pacinotti e Angelo Batelli, ma poi... nient'altro.

In questi ultimi anni si è deciso che, al posto dello storico ospedale Santa Chiara, sorgerà, secondo il progetto firmato dall'architetto David Chipperfield, un porticato, che si estenderà in profondità nell'attuale area ospedaliera, demolendo alcuni dei più bei edifici di epoca ottocentesca o successiva esistenti nella città per dar vita ad una cementificazione brutale, e tutto questo per un paio di alberghi in più e qualche appartamento di lusso.

Qualcuno ha anche ipotizzato che quella zona poteva diventare il cuore pulsante della finanza pisana, visto che, come è ben noto, la nostra città muove ingenti capitali e la coda di investitori è lunghissima, solo che hanno sbagliato e sono alle porte di altre città e a Pisa sembra il 15 di agosto tutto l'anno.

Io ritengo che Pisa dovrebbe coccolare l'unica risorsa che sa di avere: il turista!

Non è possibile che una città, con le più belle opere d'arte medievale e con una forte storia secolare alle spalle, abbia un calo dei flussi turistici del -2,6%, un dato inconcepibile in qualsiasi altra città, ma non per Pisa, dove tra un “bah” e un “si vedrà”, si perdono risorse vitali per un settore cardine della città.

Quindi sarebbe appropriato ripensare il progetto Santa Chiara, non più un far cassa senza dare qualcosa in cambio, ma creare un vero e proprio punto focale della città: un centro museale pisano!

Questa zona potrebbe diventare, senza troppa difficoltà, il cuore pulsane della cultura in Italia, una Louvre alle porte della piazza più bella del mondo, un complesso di musei dove l'antico si fonde con il moderno, dove il turista non scappa dopo aver fatto la solita foto che regge la torre, ma decide di rimanere in città e capisce che vi è molto di più da vedere e un giorno solo, da mordi e fuggi, non gli basta.

I vecchi palazzi non verrebbero abbattuti, ma ridestinati ad un ruolo di primo piano, si potrebbero alternare il museo della storia pisana, una pinacoteca, il museo etrusco, il museo che racconta la storia del nostro bellissimo gioco del ponte, un museo per le antiche navi romane, un museo di arte moderna, una biblioteca e molti altri, la zona permette di muoversi in completa libertà.

Infine questi bellissimi palazzi sarebbero la perfetta cornice di un parco centrale che accoglierebbe le persone sotto fronde di maestosi alberi nelle giornate di calura estiva, ma anche gli stessi si diletterebbero nell'acquisto di un souvenir dai bancarellai posti nell'ex pronto soccorso, ridando vita anche allo stanco museo delle sinopie.

Questo metterebbe in pole position Pisa come candidata forte per la nomina di capitale della cultura, questo è quello di cui ha bisogno la città, ma purtroppo a Pisa è più facile disfare che fare, e questa idea rimarrà solo un'utopia affianco ad altre innovative idee, forse la più assurda, ma forse la più semplice da realizzare".

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