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Cronaca

Più poliziotti a Pisa: "Non siano utilizzati al servizio di questo o quel politico"

Lettera aperta del sindacato di Polizia Siulp-Pisa a Questore e Prefetto. Il riferimento è ai servizi 'antimovida': "Un fenomeno - scrive il sindacato - che deve essere governato e non represso"

Una lettera aperta indirizzata a Questore e Prefetto di Pisa per chiedere che i nuovi poliziotti, assegnati dal Ministero dell'Interno alla Questura di Pisa, non siano utilizzati "al servizio di questo o quel politico" diventando così lo strumento "per dirimere controversie ideologiche che dovrebbero e potrebbero essere affrontate con le normali modalità offerte dal confronto politico". E' quella inviata questa mattina, domenica 13 novembre, da Vito Giangreco, segretario generale provinciale del sindacato di Polizia Siulp-Pisa. Il riferimento è in particolare ai servizi 'antimovida' "un fenomeno - scirve il sindacato di Polizia - che riteniamo debba essere governato e non represso".

"Iniziamo con esprimervi tutto il nostro disagio - si legge nella lettera - in relazione alla recente sentenza del Tribunale in merito al dissequestro delle diverse migliaia di bottiglie di birra, e lo facciamo facendovi pervenire lo scoramento dei tantissimi operatori della Questura che avevano inteso, da subito, quel servizio, quale intervento per assecondare la volontà politica piuttosto che il giusto procedere per il perseguimento di quella giuridica e soprattutto di efficaci servizi Antimovida".

"Vi esortiamo per il futuro - prosegue il Siulp - ad impiegare sia le nuove forze che quelle già a disposizione in servizi che non assomiglino sempre più al lavoro di 'palafranieri' al servizio di questo o quel politico. Oramai da tempo sosteniamo che eventi organizzati in luogo pubblico o all’interno di organi istituzionali aperti al pubblico, con annessi dissensi e critiche, ma mai violenti, siano divenute richieste di intervento di operatori della Polizia, distogliendo di fatto quelle risorse da altri tipi di servizio, infondendo ai cittadini una percezione di insicurezza ed ai poliziotti un sentimento di frustrazione che vedono il proprio lavoro tramutarsi in quello espletato da servizi di vigilanza privata".

"Richiamiamo la vostra attenzione - si legge ancora nella lettera - affinché tutti gli operatori delle forze dell’ordine non diventino lo strumento per dirimere controversie ideologiche che dovrebbero e potrebbero essere affrontate con le normali modalità offerte dal confronto politico, finendo inesorabilmente per disattendere le vere esigenze dei cittadini in termini di sicurezza reale e percepita visto il dilagare di tipologie di reati predatori. Siamo altresì convinti che eventuali situazioni di pericolo o minacce sofferte da figure istituzionali locali dovrebbero essere sottoposte alle giuste attenzioni, nelle sedi competenti, al fine di ottenere, ove previsto e necessario, le corrette tutele confinando ogni eventuale percezione di pretesa ed evitando così anche la involontaria confusione tra le diverse polizie".

"Il nostro rispetto delle Istituzioni - conclude il sindacato di Polizia - a partire da quelle locali, è fuori discussione, certo è però che la Polizia di Stato e/o reparti di essa non deve divenire al servizio di questo o quel politico, ma deve rimanere al servizio di tutti i cittadini a prescindere dell’appartenenza partitica e della colorazione politica senza inseguire fantomatiche e fantasiose decisioni. Questo, a nostro avviso, sarebbe un modo concreto, in attesa di ulteriori rinforzi, per riconsegnare alla città di Pisa, ai suoi cittadini ed a tutti i tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica quella necessaria sicurezza. Il resto è propaganda politica".

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