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Cronaca

Pontedera: sulle bollette Tares della Geofor, l'intervento del sindaco Simone Millozzi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Sono venuto a conoscenza delle problematiche relative al pagamento delle bollette dei rifiuti relative al 2013. Del resto stamani in Comune, presso lo sportello Geofor che ospitiamo al primo piano di Palazzo Stefanelli, la consueta fila dei cittadini era ancora più lunga del solito.

In qualità di sindaco di Pontedera e di Presidente dell'Unione Valdera non posso che esprimere il mio rammarico e la mia indignazione per questo inconveniente.

Non è possibile che lo Stato e gli enti pubblici si rapportino in questi termini ai cittadini. Non è possibile che si decida di far pagare ai cittadini dei bollettini senza spiegare puntualmente e con completezza nemmeno le modalità di pagamento. Non è possibile ancora che si chieda ai cittadini di spendere ulteriore tempo, e quindi risorse, per dimostrare di avere pagato.

Questo lo Stato non deve fare e questo deve essere risolto anche dalle aziende che erogano questi servizi. Alla Geofor chiedo, dunque, di fare quanto è nelle loro possibilità per sanare la situazione, senza ulteriore aggravio economico, per i cittadini che hanno pagato regolarmente.

I comuni, lo sanno tutti, pur bistrattati come mai, sono ancora oggi l'interfaccia con la cittadinanza, lo sportello più vicino ai cittadini. Le proteste e le esigenze vengono rappresentate sempre in Comune. Per questo credo di poter dire che occorre maggiore attenzione da parte di tutti i soggetti pubblici. Gli errori commessi, le inesattezze, le mancate informazioni, sono fattori che poi vanno a pesare proprio sulla macchina comunale: nessuno va a protestare agli sportelli postali se manca un codice e nessuno va a protestare a Roma o sotto la sede dell'azienda dei rifiuti.

Quando si parla di migliorare le struttura dello Stato, gli enti pubblici, occorre tener conto di questo. I comuni stanno cercando di fare la propria parte e soprattutto sono responsabili direttamente degli errori che commettono.Mentre appare sempre più incredibile la disattenzione e la difficoltà attraverso cui si chiede al cittadino di pagare il corrispettivo dei servizi pubblici ricevuti. La vicenda Imu è significativa e simbolica: da una tassa ne sono nate innumerevoli altre di difficile interpretazione anche per “gli addetti ai lavori”. Inoltre il nome della stessa “Imposta Municipale Unica” fa credere che si tratti di una tassa richiesta dal Comune mentre invece i proventi vanno, in realtà, allo Stato. Quindi è il momento di cambiare davvero. Non si può andare avanti in questo modo nel rapportarsi ai cittadini.

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