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Cronaca Marina di Pisa

Porto di Marina di Pisa: Legambiente chiede chiarimenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Stefano Bottai, amministrare delegato di Boccadarno s.p.a.,  in alcune interviste dichiara che la società ha l’obbligo di comprare i terreni su cui dovrebbe sorgere il villaggio turistico annesso al porto di Marina di Pisa solo prima di iniziare i lavori, secondo la convenzione stipulata con il Comune il 28 settembre 2007. In effetti così è e lo ha scritto anche Legambiente Pisa in un recente comunicato, che forse l’amministratore delegato non ha letto. Nella convenzione si legge che «nelle more di conclusione formale dei procedimenti di cessione a titolo oneroso delle aree di proprietà comunale» è stata disposta dal Direttore Generale del Comune di Pisa «l’immissione in possesso delle stesse alla società Borrello s.p.a. [oggi Boccadarno, N.d.R.] e, contestualmente  si è dato atto della avvenuta stima. » (premessa XIX, pag. 14).

Un linguaggio non proprio chiaro per il comune cittadino e, soprattutto, dopo quattro anni restano alcuni importanti punti da chiarire. Attendiamo per questi di leggere i documenti, momentaneamente secretati dal Direttore Generale del Comune Angela Nobile per “procedimento amministrativo in corso” e riguardanti le lettere di sollecito di pagamento alla società. È vero che sono stati richiesti dei pagamenti?  È vero che la Boccadarno s.p.a. ha chiesto di costruire per la parte immobiliare, ricevendo lo scontato diniego da parte del Comune in quanto la società non ha la proprietà di queste aree?   Perché non c'è nessuna intesa o trattativa per l'acquisto dei terreni della ex Gea, senza i quali la Boccadarno non può procedere alla costruzione della parte immobiliare?
Crediamo che siano domande legittime che interessano tutti i cittadini, al di là di cosa si pensi rispetto al progetto porto-villaggio turistico. Stefano Bottai, e certamente molti altri, pensano che si tratti di “sviluppo del territorio”. Legambiente, e molti altri, la pensano diversamente, specialmente in questo  momento storico in cui il modello di sviluppo economico e sociale proposto negli ultimi decenni mostra tutti i suoi limiti e i suoi rischi. Lasciando questo tema ad altre occasioni, rimane la richiesta di chiarezza

Anche per questo chiediamo a Stefano Bottai di non scivolare in inesattezze e accuse che impediscono ogni confronto serio. In un divertente libricino Schopenhauer illustra una tecnica per avere sempre ragione: attribuire all’avversario affermazioni che non ha mai fatto e quindi ridicolizzarle come “sciocchezze”. Cerchiamo di evitare questa tecnica, utilizzata anche da qualche organo di informazione di parte. Ad esempio, nei nostri comunicati (basta leggerli) non si trova alcuna richiesta di “fermare” i lavori. La contrarietà al porto ed in particolare all'annesso villaggio turistico rimane infatti inalterata, ma certamente non vorremmo che lo stato attuale dell'area diventasse quello definitivo.
Concordiamo, infine, con  Bottai quando afferma che «chi riveste ruoli istituzionali … dovrebbe diffondere informazioni fondate e corrette», anche se non capiamo a chi si rivolga. Legambiente, abituata a questo comportamento corretto, non è una istituzione, ma una associazione di volontari che impegnano il loro tempo libero per quello che credono il bene della comunità, come è, o dovrebbe essere, noto.

Circolo Legambiente Pisa

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