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Cronaca

Presentazione di 'Eurislam' a Palazzo Gambacorti: "Ma quale invasione musulmana, il Comune tolga il patrocinio"

La coalizione Diritti in Comune contro la presentazione del volume di Danilo Quinto in Sala Regia. L'evento organizzato dal comitato contro la moschea a Pisa

Presentazione di un libro con polemiche. Il volume in questione è 'Eurislam - L'invasione dell'Europa e la caduta dei valori occidentali' di Danilo Quinto, la cui presentazione, organizzata dal comitato 'Il popolo decide' (che aveva promosso il referendum per il no alla moschea a Porta a Lucca), è in programma il prossimo 6 dicembre alle ore 17 in Sala Regia di Palazzo Gambacorti, con il patrocinio del Comune di Pisa. Ed è proprio questo il 'particolare' che ha fatto storcere il naso alla coalizione Diritti in Comune, composta da Una città in comune, Possibile e Rifondazione Comunista, che chiedono al sindaco Michele Conti un passo indietro.

"Nel concedere i patrocini il sindaco è tenuto ad attenersi al vigente regolamento comunale. Noi chiediamo il ritiro del patrocinio alla presentazione del libro perché riteniamo che i criteri previsti nel regolamento non siano stati rispettati - affermao da Diritti in Comune - l'istituto del patrocinio esiste per 'favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale'. Suo presupposto è il 'riconoscimento del valore civile, morale o culturale di un’iniziativa' tanto che la concessione del patrocinio esprime 'la simbolica adesione del Comune' all'evento. Si possono patrocinare iniziative solo in determinati settori di intervento, tra cui le attività umanitarie e di sostegno alla pace, e gli enti ammessi al patrocinio devono operare 'nell’ambito dello specifico settore di intervento'. La domanda a cui invitiamo il sindaco a rispondere pubblicamente è semplice: tali criteri sono stati rispettati nel caso del patrocinio concesso alla presentazione del libro 'Eurislam'?".

"Noi riteniamo di no - proseguono dalla coalizione di sinistra - fin dal sottotitolo, in cui allude a una 'invasione dell'Europa' da parte dei musulmani, 'Eurislam' si presenta come un libro poco o per nulla scientifico, il cui scopo non è informare e far riflettere la cittadinanza, ma manipolarla e spaventarla con scenari tanto più catastrofici quanto meno fondati nella realtà. L'autore del libro ignora o manipola i dati statistici in materia di immigrazione e confessioni religiose, basandosi più che altro su luoghi comuni e teorie complottiste relative alla diffusione dell'Islam in Italia e in Europa". 

Diritti in Comune si sofferma poi su qualche dato: "Non c'è alcuna 'invasione' in corso, né di stranieri, né di credenti musulmani. I dati del Dossier Statistico Immigrazione 2017 mostrano una netta prevalenza delle confessioni cristiane tra i cittadini stranieri. I cristiani ammontano a 3,75 milioni circa degli stranieri (1,5 ortodossi, poco meno di 1 milione cattolici, poco più di 250.000 evangelici e fedeli di altre chiese cristiane). I musulmani sono circa 1,5 milioni. 340.000 sono induisti, buddhisti, sikh e fedeli di altre tradizioni religiose orientali. 220.000 sono atei o agnostici. Se si considerano i cittadini italiani che professano l'Islam (forse non tutti sanno che la maggior parte dei musulmani presenti in Italia sono di nazionalità italiana) si arriva a 2,8 milioni di persone, pari al 4,8% della popolazione. Una piccola minoranza, in linea con la media europea del 4,9%".

"Se libri come Eurislam hanno una qualche eco è perché in Italia esiste una percezione gravemente distorta della presenza islamica - puntualizzano - secondo un sondaggio della Ipsos Mori del dicembre 2016 tendiamo a sovrastimare la presenza di persone di fede islamica al 20%, con uno scarto di ben 15,2% dalla realtà. In Italia esiste anche una crescente propensione a credere ai complotti. Nel libro l'immigrazione e la diffusione dell'Islam in Europa sono presentate come risultato di un non meglio specificato piano (di chi?) per islamizzare l'Europa. Si tratta di 'teorie' prive di ogni fondamento scientifico".

"Chiamiamo il sindaco a spiegare pubblicamente perché la presentazione di un libro di questo livello possa costituire un'attività di interesse generale e meriti il riconoscimento di un qualche valore civile, morale o culturale, come previsto dal regolamento per concedere il patrocinio - proseguono da Diritti in Comune - la cittadinanza ha diritto a essere informata e formata, non fuorviata e allarmata in modo ingiustificato. Lo scarso valore scientifico dell'opera, unito a un messaggio diffamatorio e un atteggiamento discriminatorio verso i cittadini italiani e stranieri di fede islamica, costituiscono una lesione grave dell'immagine del Comune di Pisa: la concessione del patrocinio, infatti, implica una condivisione dello spirito dell'iniziativa".

Per Diritti in Comune "se il comitato 'Il popolo decide' vuole (dis)informare i propri sostenitori, convincendoli sempre di più che la costruzione della moschea a Pisa vada osteggiata, a dispetto della libertà di culto tutelata dalla Costituzione e delle normative urbanistiche vigenti, riteniamo debba farlo senza il patrocinio del Comune di Pisa e senza potere usufruire della Sala Regia di Palazzo Gambacorti. Il fatto di avere tale Comitato tra i propri sostenitori non autorizza il sindaco a derogare dal Regolamento sui patrocini, a meno di non violare il principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione".

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