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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Ponsacco

La Natività oppressa dalla guerra: "No al terrorismo di Hamas e di Israele"

Appello al cessate il fuoco di Don Armando Zappolini con il presepe allestito nella chiesa di Ponsacco

"Il dramma della Palestina getta una tragica luce su questo Natale e si unisce ai tanti luoghi di sofferenza presenti nel mondo. Come si può restare indifferenti davanti a tanta violenza e a un così evidente disprezzo della vita?". Con queste parole affidate ai social Don Armando Zappolini spiega alla comunità la propria scelta di mettere in scena, nel presepe di quest'anno nella chiesa di Ponsacco, una Natività oppressa dalla guerra, in riferimento al conflitto israelopalestinese a Gaza.

L'impatto visivo e l'eloquente striscione con la scritta "No al terrorismo di Hamas e di Israele" è accompagnato con la visione critica e storicizzata del prelato, non nuovo a iniziative di sensibilizzazione forti e foriere di discussioni. "Ciò che è iniziato il 7 ottobre in Israele - ricorda su Facebook, riferendosi ovviamente all'attacco terroristico di Hamas - viene da lontano. Le scene di violenza che abbiamo visto e ciò che è emerso è davvero inaudito. Non esiste nessuna ragione politica in grado di costituire un'attenuante a tutto quello che è successo. La barbarie dei terroristi di Hamas non ha alcuna giustificazione, né la potrà mai avere!".

"Ma chi ha dato forza ad Hamas? Chi ne ha favorito - domanda Don Armando - il crescente sostegno all'interno della popolazione palestinese? Sicuramente hanno concorso a tutto questo anche le politiche aggressive intraprese da anni dallo stato di Israele nei territori occupati: espulsioni, requisizione delle case, segregazioni, umiliazioni effettuate verso povera gente, al di fuori di ogni appartenenza politica o di parte, verso famiglie e bambini. La scelta dei due popoli in due stati non è sicuramente più condivisa da gran parte della popolazione israeliana e le occasioni per screditarla e affossarla aumentano sempre di più. Israele si appella poi a un diritto divino alla terra. Il fondamentalismo religioso è da sempre e in tutte le religioni benzina che contribuisce a fomentare odi e a coprire interessi economici e geopolitici che con la religione non hanno niente da spartire. L'unico diritto riconosciuto da Dio è quello alla vita".

L'appello è quindi quello all'unità: "Quello del diritto alla vita è un filo rosso che unisce tutti gli esseri umani. Come cristiani e come esseri umani non possiamo chiamarci fuori dalla strenua difesa di questo diritto. Il sangue versato dei bambini di Gaza è il nostro sangue, sangue che grida no al terrorismo, alla guerra, all'eccidio, alla produzione di armi.
Il fuoco deve cessare subito!".

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