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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via XX Settembre

Morti sul lavoro: un presidio a Pisa per fermare le stragi

Il sindacato Usb ha lanciato una campagna che toccherà anche il territorio pisano. L'obiettivo è quello di chiedere al nuovo Parlamento di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi

Un presidio per dire basta alle morti sul lavoro. E' in programma domani, mercoledì 11 aprile (ore 17.30) in Piazza XX Settembre. Ad organizzarlo la Federazione di Pisa dell'Unione Sindacale di Base, dopo gli ultimi drammatici fatti che nei giorni scorsi hanno visto il decesso di alcuni lavoratori in varie parti d'Italia, tra cui anche a Livorno.

"Quella degli omicidi sul lavoro è una strage continua a cui occorre rispondere chiamando i lavoratori alla mobilitazione. Livorno, Treviglio, Crotone, le ultime città toccate dalla serie infinita di omicidi bianchi che funestano la vita dei lavoratori. A Pisa ricordiamo Fabio Cerretani, lavoratore della Revet di Pontedera morto sul lavoro il 23 settembre 2017 e Alessandro Colombini, deceduto ai cantieri navali di Pisa lo scorso 14 febbraio - sottolineano da Usb -
dall’inizio dell’anno sono ormai 154 gli omicidi sul lavoro e decine di migliaia gli infortuni. Precarietà, mancanza di investimenti per la prevenzione e formazione sulla sicurezza, leggi scellerate che favoriscono il padronato e mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori, sono da combattere con determinazione". 

"Di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle nefaste leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi, con personale ormai ridotto al lumicino, alle ridottissime risorse economiche che lo stato destina ai servizi di prevenzione delle ASL, spesso anch’essi privi di personale, alle folli regole che impediscono lo sciopero in settori importanti del mondo del lavoro anche in presenza di questi gravi fatti - proseguono - i lavoratori non possono che reagire additando i veri responsabili di queste stragi: i governi e i parlamenti che hanno consentito queste leggi e favorito la strage".

Da Usb Lavoro Privato, dopo scioperi locali, nazionali, presidi, manifestazioni, giudicate insufficienti (visto che la scia di morti prosegue), chiedono al nuovo Parlamento "di fermare la strage e modificare le leggi liberticide che la consentono e di riconsegnare il diritto di sciopero a tutti i lavoratori e alle lavoratrici. Chiediamo al Parlamento di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi, stanziando adeguate risorse economiche ed assumendo il personale necessario nei servizi di igiene e sicurezza del lavoro delle ASL e presso gli ispettorati".

Così dopo lo sciopero generale di tutto il settore privato proclamato a livello nazionale lo scorso 6 aprile, Usb prosegue per far sentire la propria voce anche nel locale. "Ha preso avvio una campagna per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per fermare la strage che si articolerà nei prossimi giorni e mesi con ulteriori iniziative di lotta. Campagna - concludono - che vogliamo far vivere anche sui nostri territori, con una prima mobilitazione alla quale chiamiamo le forze del sindacalismo di classe, le realtà sociali e politiche cittadine a partecipare attivamente". L'appuntamento è come detto per mercoledì davanti a Palazzo Gambacorti.
 

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