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Cronaca La Cella / Via Emilia

Aperture negozi nei giorni festivi: presidio di protesta davanti al supermercato Dico

Il presidio è in programma venerdì, proprio nel giorno della Festa della Liberazione. "Il Decreto Salva Italia del 2011, che permette l'apertura degli esercizi commerciali per 365 giorni all'anno, non ha aumentato i consumi" affermano i Cobas

"La festa della liberazione dall'oppressione dal giogo nazifascista. La festa dei lavoratori, per tutte le lavoratrici ed i lavoratori vittime del lavoro, per non dimenticare!". Con questo slogan i Cobas Lavoro Privato-Pisa, PRC San Giuliano Terme e il Partito Comunista dei Lavoratori lanciano per venerdì 25 aprile il presidio di protesta contro le aperture dei negozi obbligate nei festivi. L'appuntamento è per le ore 11 davanti al supermercato Dico di Putignano (via Emilia).

"Il Decreto Salva Italia del 2011, che permette l'apertura degli esercizi commerciali per 365 giorni all'anno, non ha aumentato i consumi e, di conseguenza, l'occupazione; basta vedere i dati negativi pubblicati da Federdistribuzione - affermano Cobas, PRC e Partito Comunista dei Lavoratori - siamo stati contrari da sempre ad una deregolamentazione selvaggia di apertura dei centri commerciali e di orari di lavoro, pertanto per i giorni 25 aprile (Festa della Liberazione) e 1 maggio (Festa dei Lavoratori) esortiamo i lavoratori e le lavoratrici ad astenersi dal lavoro per il rispetto dei diritti sociali e del lavoro".

"Il giorno indicato con il colore rosso sul calendario è un giorno di festa, pertanto il lavoro non è obbligatorio. Lo sciopero quindi non ha alcun senso, semplicemente perché l’ordine di servizio obbligatorio da parte di una qualsiasi azienda a un lavoratore è illegittimo - proseguono - i piccoli negozi e le grandi catene operano pressioni di ogni genere per costringere i lavoratori a lavorare, ma ricordiamo che anche i Ccnl definiscono le feste come 'giornate che devono essere retribuite' (intendendo che sono pagate). Il sindacato non dovrebbe solo limitarsi allo sciopero, ma aprire vertenze, perchè queste giornate siano pagate a prescindere dal fatto che gli esercizi siano aperti o chiusi. Il nostro obiettivo è quello di non rendere obbligatorio il lavoro nei giorni festivi, retribuendo sempre e comunque i lavoratori. Quanto poi alle aperture festive - concludono - è necessario che siano concordate con Regioni e amministrazioni locali, ove si possa intravedere effetti positivi sulla qualità del lavoro".

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