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Cronaca Piazza Santa Caterina

Venditore senegalese morto a Roma: "No alla repressione del commercio ambulante"

Si è svolta venerdì, 5 maggio, in piazza Santa Caterina, la manifestazione per chiedere giustizia per Niang Maguette. "Commercio ambulante espediente per vivere con dignità. Dovrebbe essere affrontato sotto il profilo sociale"

Si sono dati appuntamento in piazza Santa Caterina per chiedere giustizia per Niang Maguette, l'ambulante senegalese morto lo scorso 3 maggio a Roma durante un'operazione della Polizia Municipale contro l'abusivismo commerciale. Ad organizzare il presidio, al quale hanno partecipato anche gli ambulanti della comunità senegalese, Progetto Rebeldìa e Africa Insieme.

"Niang Maguette è morto il 3 maggio, durante un blitz della Polizia Municipale romana, condotto, così è stato rivendicato, in nome del decoro urbano. L'esito di quest'operazione? Qualche borsa posta sotto sequestro amministrativo - affermano Rebeldìa, Africa Insieme e i rappresentanti degli ambulanti - le cause della morte sono ancora da chiarire, le testimonianze non combaciano con quanto viene riferito dalla Polizia Municipale. Una dinamica tutta da verificare, ma ciò che è certo è che nel corso della retata Niang Maguette è rimasto a terra, senza vita".

"Molte città italiane, specialmente quelle a vocazione turistica, sono da anni teatri di questi blitz. Non era sicuramente la prima volta che qualcosa di simile accadeva a Roma, qualche mese fa un altro cittadino, venditore ambulante, ha riportato gravi ferite a seguito di un'incursione delle forze dell'ordine a Castel Sant'Angelo - proseguono - sono fatti che anche nella nostra città suonano familiari: è storia recente quella degli allontanamenti coatti che i lavoratori e le lavoratrici ambulanti di Pisa hanno subito nei parcheggi e in passato i blitz nella zona del Duomo non hanno certo creato meno incidenti. Il commercio ambulante, con o senza autorizzazione, vendendo oggetti originali o merci contraffatte, è un fenomeno che dovrebbe essere affrontato sotto il profilo sociale, visto che si tratta di un espediente per riuscire a vivere con dignità o provvedere al sostentamento della propria famiglia. Crediamo che si debbano sostenere le situazioni di difficoltà piuttosto che reprimerle violentemente, con blitz e inseguimenti, la cui inefficacia rispetto alla complessità del problema è ormai evidente".

Poi l'attacco contro il Decreto Minniti-Orlando. "Oggi a legittimare ancora di più questo tipo di operazioni arriva il Decreto Minniti-Orlando, che ha come scopo quello di perseguire le fasce deboli e povere della popolazione, cercando di occultare alla vista della cittadinanza le prove della mala gestione delle città da parte delle amministrazioni - affermano gli esponenti d Rebeldìa, Africa Insieme e degli ambulanti senegalesi - un provvedimento che sostiene e promuove una flessione dell'impianto di diritto verso razzismo e intolleranza, che rende possibili i rastrellamenti nella stazione di Milano e moltissime altre pratiche che alimentano la marginalizzazione sociale e la violenza poliziesca".

"Oggi siamo tutte e tutti in piazza per chiedere che sia fatta giustizia per Niang Maguette, per lanciare un segnale di vicinanza e solidarietà alla sua famiglia e alla comunità senegalese, ma anche per ribadire la nostra contrarietà al decreto Minniti-Orlando, un decreto che il sindaco Filippeschi ha accolto a braccia aperte e del quale si è rivendicato la paternità, visto che Pisa (e la Toscana) è stata un vero e proprio laboratorio di quelle misure che ora sono legge statale" concludono gli attivisti.

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