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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Piazza Vittorio Emanuele: presidio dei sindaci per dire no alla chiusura degli uffici postali

I primi cittadini del territorio sono scesi in piazza lunedì per esprimere la loro contrarietà al piano di razionalizzazione di Poste Italiane. Votato in Consiglio Provinciale un Ordine del Giorno per chiedere un incontro con il Governo

Un presidio dei sindaci del territorio per manifestare contro il piano di razionalizzazione di Poste Italiane che prevede, solo in provincia di Pisa, la chiusura di dieci uffici postali (Corazzano, Ghizzano di Peccioli, Legoli, Luciana, Marti, Soiana, Treggiaia, Uliveto Terme, San Giovanni alla Vena, Castelmaggiore). E' quello che si è svolto questa mattina in Piazza Vittorio Emanuele Il su invito del presidente della Provincia e sindaco di Pisa, Marco Filippeschi.

"La razionalizzazione prevista da Poste italiane - ha dichiarato il sindaco di Pisa e presidente della Provincia, Marco Filippeschi durante il presidio - ha davvero poco di 'razionale' e rischia di tradursi in un grave disservizio, in particolare per le fasce più deboli della popolazione come gli anziani che hanno grosse difficoltà a spostarsi: di fatto viene impedito loro di usufruire di servizi essenziali, pensiamo al semplice pagamento delle bollette o alla possibilità di riscuotere la pensione".

>>> VIDEO: I SINDACI SCENDONO IN PIAZZA <<<

Sempre questa mattina il Consiglio Provinciale ha anche votato all'unanimità un Ordine del Giorno che impegna il presidente della Provincia ad attivarsi nei confronti del Governo e di Poste Italiane Spa, attraverso il coinvolgimento dei parlamentari toscani, nell’azione di contrasto del piano di razionalizzazioni proposto dall’azienda. "E' il segno - ha aggiunto Filippeschi - di un territorio unito, con tutti i sindaci che sono protagonisti di una battaglia che sta avvenendo comune per comune".

L’Ordine del Giorno, approvato all’unanimità, richiede anche un incontro con il Governo in difesa degli uffici postali dei comuni della provincia di Pisa attraverso il coinvolgimento di tutte le istituzioni del territorio: Regione Toscana, Uncem Toscana e Anci Toscana. "Credo - ha detto il deputato Pd Paolo Fontanelli, presente anch'egli alla protesta - che ci siano le possibilità per fare in modo che certi sportelli possano continuare a rimanere aperti con costi molto modesti, sicuramente inferiori a quelli che Poste sta spendendo per la campagnia pubblicitaria che sta portando avanti su televisioni e giornali nazionali".

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