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Cronaca

Prime archiviazioni per i sequestri dei macchinari in uso nei centri di Estetica

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Primo successo dell'azione congiunta fra la CNA e le estetiste della Valdera

per riconoscere la legalità all'uso delle macchine a luce pulsata.

 Dopo i ricorsi avversi ai sequestri del mese scorso, presentati tramite lo studio legale Avv. Luigi Bimbi di Pisa, nei giorni scorsi  sono state emesse ordinanze di dissequestro da aprte dell’Unione Valdera delle macchine sequestrate dagli organi di vigilanza.

“Si tratta di una prima significativa vittoria, ora rimaniamo in attesa fiduciosi anche sul buon esito delle sanzioni amministrative – è il commento di Remo Urti, coordinatore Unione Benessere CNA di Pisa che ha guidato la reazione dei saloni di estetica colpiti dalle ordinanze di sequestro .

“Le motivazioni dei provvedimenti di dissequestro sono condivisibili,- commenta ancora Urti- attendiamo ora anche la modifica della legge regionale di riferimento che è la norma che ha creato il pasticcio, poiché in contraddizione con quelle statali ed europee. Fortunatamente almeno i Comuni stanno dando una interpretazione diversa rispetto agli uffici della Regione Toscana.  La CNA ha chiesto alla Regione Toscana l’immediato adeguamento alle disposizioni nazionali, le proposte di modifica sono in corso nelle competenti commissioni.”.

L'opposizione al sequestro amministrativo è stata accolta in quanto non sussistono esigenze cautelari tali da giustificare il mantenimento del sequestro.

Nel rispetto della gerarchia delle fonti l'art. 3 della legge regionale n. 28 del 2004 (che disponeva il divieto) è da considerarsi superato dalla successiva

norma nazionale quale il Decreto Ministeriale  n. 110 del 2011.

 

“La CNA di Pisa – fa sapere il presidente provinciale Andrea Zavanella - sta facendo la massima pressione per una modifica della normativa regionale nel senso della ragionevolezza, in quanto non è possibile la penalizzazione delle nostre estetiste rispetto alle colleghe delle altre regioni che invece le possono usare.  Ci auguriamo ora che la politica faccia la sua parte, adeguando in tempi rapidi la normativa che ha già creato moltissimi problemi non solo alla categoria delle estetiste, ma anche alle aziende che costruiscono questi macchinari, alcune delle quali con sede proprio in Valdera”.

 

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