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Cronaca

Riqualificazioni, ex caserma Curtatone e 'Progetto Caserme': cambia tutto, ma non si sa come

Discussione in 4° Commissione consiliare fra l'assessore Zambito ed il consigliere Ucic-Prc Auletta. C'è una nuova proposta del Demanio, il Comune resta in attesa di conoscere i dettagli

Il 'Progetto Caserme' si evolve, ma i contenuti esatti di una nuova bozza di accordo fra Comune di Pisa, Demanio e Ministero della Difesa non sono conosciuti dall'amministrazione. E' quanto emergerebbe dalla discussione, anche accesa, intercorsa fra l'assessore Zambito ed il consigliere comunale Auletta di Ucic-Prc durante la seduta della 4° Commissione del 14 settembre scorso.

"Sul Progetto Caserme siamo andati molto avanti - esordisce la Zambito - facendo una proposta concordata con il Demanio per la restituzione alla città di due delle tre caserme. Questa bozza di accordo nuovo è stata trasmessa a maggio al Ministero della Difesa, ovviamente con precedenti incontri in cui la Difesa aveva mostrato accordo, però da allora la Difesa, nonostane la si chiami con frequenza, non ci ha dato risposte".

I contenuti del documento sarebbero stati redatti solo dal Demanio, seppure su "un indirizzo chiaro del Comune. Noi sulle caserme non abbiamo intenzione di far cassa. Per restituzione alla città vuol dire metterle a disposizione con progetti già finanziati. La parte economica non c'è ancora - specifica in seguito la Zambito - è il punto in cui ancora non c'è l'accordo. Quindi non so, la bozza non l'ho mai vista. Il Demanio l'ha fatta e l'ha mandata alla Difesa, la proposta è a nome del Demanio. L'ha voluta far vedere prima alla Difesa e poi una volta che la Difesa la avesse approvata l'avrebbe condivisa con noi".

La bozza del nuovo 'Progetto Caserme' dovrebbe comunque recepire le idee dell'amministrazione: "I contenuti di questa bozza - spiega l'assessore - sono stati definiti in tantissime riunioni verbalmente. La parte economica non la so, non ce l'hanno mai data. Non ci interessa come si sistemano fra Demanio e Difesa sul lato economico, ci interessa restituire le caserme alla città con dei progetti prevalentemente rivolti all'ambito sociale, sia da un punto di vista della socializzazione, come luoghi di socializzazione, sia per edilizia rivolta alle fasce meno abbienti". La Zambito formula anche l'auspicio circa la nuova caserma da 70 milioni da realizzare a Ospedaletto a permuta delle strutture: "Non si fa più la nuova caserma ed i due luoghi verrebbero messi a disposizione della città", intendendo in questo caso le caserma Artale e Curtatone e Montanara.

DISTRETTO 42. Dura la reazione del Municipio dei Beni Comuni, il gruppo associativo che si rese protagonista della riapertura della ex caserma Curtatone: "Il futuro di una grossa porzione del centro storico, e in particolare dei quartieri di Santa Maria e di San Martino, sarebbe oggetto di una sorta di Progetto Caserme 2.0 che niente ha a che fare con il progetto iniziale, e che nessuno in città pare conoscere. Nel marzo del 2015 il Pd bocciò senza appello il progetto di recupero della caserma Curtatone e Montanara, frutto di un lungo lavoro avviato con la riapertura del Distretto 42 e culminato con la partecipazione di decine di associazioni cittadine".

Uno dei motivi di contrasto con l'amministrazione era che "il Progetto Caserme era un cavallo di battaglia del sindaco Filippeschi, un cardine fondamentale del programma di mandato delle sue e delle precedenti amministrazioni, obiettivo imprescindibile e che non poteva certo essere messo in discussione dalla volontà di migliaia di cittadini e abitanti del quartiere. Il programma di mandato tanto caro al Sindaco Filippeschi è dunque da considerarsi per questa parte rimosso, dato che non corrisponde più a quanto prospettato ai cittadini? Il sindaco spieghi alla città i termini di questo nuovo accordo, o confermi la versione dell'assessora Zambito. O anche lui non conosce la proposta inviata al Ministero della Difesa?".

"L'aspetto amaramente tragicomico della vicenda - conclude il Municipio - è che un modo per restituire l'ex distretto militare alla cittadinanza ci sarebbe, e sarebbe gratuito e immediato. La richiesta del Municipio dei Beni Comuni è semplice e di buon senso senso: il ritiro della firma dal protocollo del Progetto Caserme da parte del Comune e la richiesta, attraverso il federalismo demaniale, del Distretto 42, per un suo riutilizzo sociale a partire dai percorsi partecipativi già avviati".

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