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Cronaca Cascina

Cascina, primo 'esperimento' di coabitazione: si vive insieme per aiutarsi

Grazie al progetto Abitare solidale, promosso dal Comune di Cascina un anno fa, è iniziata proprio in questi giorni la prima esperienza di coabitazione. Un periodo di prova di circa un mese prima del contratto vero e proprio

Un’anziana signora che ha bisogno di una mano per continuare a curare la propria casa e una famiglia in emergenza abitativa hanno cominciato a coabitare, a Cascina, da alcune settimane grazie al progetto Abitare solidale.

Il progetto è promosso dal Comune di Cascina in collaborazione con la cooperativa sociale Agape e l'associazione Auser di Firenze, con il supporto di Auser volontariato Cascina, Misericordie di Latignano e di Navacchio, San Vincenzo Dè Paoli Onlus (conferenze di San Giorgio, di San Prospero e di San Frediano a Settimo), Caritas parrocchiale Cascina, Pubblica assistenza Cascina, Sezione soci Coop Cascina. Propone forme di coabitazione nello stesso alloggio per condividere spese di mantenimento della casa, pagamento delle bollette e migliorare la propria qualità di vita riscoprendo la solidarietà della relazione sociale. Già attivo nel territorio di Firenze, dove in due anni sono state avviate 60 coabitazioni, Abitare solidale è sbarcato a Cascina nel febbraio del 2013 e ha cominciato ad operare dal novembre scorso.

"Abbiamo già delle richieste di persone, soprattutto di anziani, che si dichiarano disponibili ad accogliere altre persone a vivere con loro - dice Fernando Mellea, assessore al welfare di Cascina - ma fino a pochi giorni fa nessuna coabitazione era partita. Adesso siamo ovviamente contenti di questo primo successo. I due nuclei familiari hanno firmato il 'patto abitativo', con il quale hanno deciso di convivere per circa un mese e poi decidere se continuare la coabitazione con un vero e proprio contratto. Il nostro auspicio è che la coabitazione continui e speriamo di poter replicare a breve con un’altra coabitazione. Il fatto è che a Cascina molti cittadini non sono in grado di affrontare da soli il problema casa. Ad essere in difficoltà sono persone sole, nuclei familiari monogenitoriali, giovani coppie, lavoratori precari, anziani soli. A questi bisogni occorre rispondere in maniera diversificata - prosegue Mellea - affiancando alle tradizionali politiche abitative altre forme di intervento congiunto delle istituzioni pubbliche e soggetti no profit. La materia abitativa non è più gestibile esclusivamente con l'attuale patrimonio di edilizia residenziale pubblica o con i contributi all'affitto. Ecco perché il Comune di Cascina vuol sviluppare interventi di contrasto al disagio abitativo fondati sui principi del social housing e del co-housing, finalizzati ad integrare le politiche di sostegno del diritto alla casa con azioni di coesione e protezione sociale".

Il progetto funziona con procedure e strumenti semplici e chiari: dopo un primo contatto viene stilato un identikit di ospitante e ospitato, per valutarne le affinità, a cui seguono incontri di conoscenza, sino all'elaborazione di un patto di reciproca solidarietà, il cosiddetto 'patto abitativo', che vincola i coabitanti al vicendevole rispetto delle esigenze di vita e a un mutuo scambio di servizi ed aiuto, e che sancisce l'avvio della coabitazione. Dopo un periodo di prova di circa 30 giorni, la coabitazione viene ufficializzata con la sottoscrizione di un apposito contratto di comodato.

Per informazioni contattare il Comune di Cascina al numero di telefono 050 719175 oppure all’email abitaresolidalecascina@gmail.com.

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