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Cronaca

Prostituta uccisa alla Bufalina: arrestato l'assassino

Ad uccidere Eghianruwa Enoma lo scorso 31 marzo nella pineta fra Vecchiano e Torre del Lago con 14 coltellate è stato un marocchino di 28 anni, già arrestato ad aprile per l'accusa di rapina ad un transessuale. Gravi prove a suo carico, poi la confessione

Prove schiaccianti inchioderebbero R. I., marocchino di 28 anni senza fissa dimora, per l'omicidio della prostituta nigeriana dello scorso 31 marzo, uccisa con 14 coltellate nella pineta fra Vecchiano e Torre del Lago. Un delitto efferato scaturito, secondo le intercettazioni ambientali in carcere, dalla mancata prestazione sessuale completa che la donna si sarebbe rifiutata di fornire. Il quadro probatorio è ricco di elementi a carico dell'uomo, attualmente in custodia cautelare al Don Bosco. Durante l'interrogatorio del 9 maggio, sentitosi alle strette, l'assassino ha anche confessato l'omicidio. 

"Un'indagine difficile sotto molti punti di vista – ha affermato nella conferenza stampa di oggi il procuratore capo Antonio Giaconi – conclusa in appena due mesi. Un risultato notevole che tranquillizza le persone che vivono sulla strada". L'allarme generato dal fatto nell'area della Bufalina e di Vecchiano era stato elevato, con l'interessamento dello stesso sindaco. "L'ambiente non era favorevole all'inizio – racconta il Comandante dei Carabinieri Andrea Brancadoro – ma l'estrema gravità ha aperto uno squarcio nel muro e la collaborazione delle prostitute della zona è stata importante, credo abbiano voluto dare un senso alla morte dell'amica".

L'identificazione del sospettato è stata infatti più agevole del suo rintracciamento, avvenuto poi la notte del 13 aprile a Cecina per una denuncia di una rapina ad un transessuale brasiliano, avvenuta a gennaio di quest'anno. Il marocchino era in Italia da circa un anno, e da dicembre era stato segnalato per un altro tentativo di violenza sessuale ad un altra prostituta, rapinata solo pochi giorni prima. Quando lo hanno fermato aveva ancora addosso i vestiti del giorno dell'omicidio.

La svolta infatti è questa, da incrociare con tutti gli altri elementi scaturiti dalle indagini. Gli inquirenti hanno raccolto le immagini di videosorveglianza dell'Unicoop di Torre del Lago che lo ritraevano con i medesimi indumenti, specialmente con un paio di jeans su cui poi è stato trovato del sangue. Sul luogo del delitto inoltre è stato rinvenuto uno scontrino dello stesso supermercato, battuto la mattina del delitto. Si attendono i riscontri definitivi del Ris sulle tracce biologiche sia sul corpo della donna che sugli indumenti dell'uomo, ma è difficile credere che non diano esito positivo.

Il capitolo finale dell'indagine è al carcere di Pisa, quando il sospetto ha raccontato ad un compagno di cella di aver compiuto il fatto e descritto il movente, mentre erano in corso le intercettazioni ambientali. Ultimo atto la confessione piena resa al procuratore dott.ssa Lydia Pagnini, in data 9 maggio. Seppure si è detto pentito ed ha fornito una sua versione dei fatti, gli elementi salienti della condotta combaciano con la ricostruzione dei Carabinieri. Si cercheranno ancora riscontri sui dettagli, ma la ricerca del colpevole può dirsi finita.

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