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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Proteste: gli avvocati penalisti di Pisa in piazza contro il Ddl Orlando

Prosegue l'agitazione dei professionisti contro le modifiche alle norme processuali. Mercoledì mattina volantinaggio in Piazza XX Settembre: "Meno tutele per i cittadini"

"La politica sta uccidendo il Giusto Processo sancito dalla Costituzione, il DDL 2067 è un attacco ai nostri diritti". Sono scesi in strada con le toghe gli avvocati della Camera Penale di Pisa, oggi 12 aprile, dalle ore 11 in Piazza XX Settembre. Motivo della protesta il progetto di riforma normativa del processo penale in corso di approvazione in Parlamento.

E' infatti in corso lo 'sciopero' previsto dal 10 al 14 aprile, dopo una prima astensione dal 20 al 24 marzo. Uno stato di agitazione continuo lanciato a livello nazionale dall'Unione delle Camere Penali Italiane. "Fra gli aspetti che contestiamo - spiega la presidente della Camera Penale di Pisa Laura Antonelli - c'è l'allungamento dei termini di prescrizione con possibili sospensioni ed il processo in videoconferenza".

Nel primo caso "non servirà a impedire che i processi terminino per prescrizione - continua Antonelli - è solo un modo per far sì che ciò continui ad accadere, solo che accadrà più tardi: l'Innocente sarà assolto più tardi, il colpevole sarà condannato più tardi, la vittima verrà risarcita più tardi". Sul secondo: "L'imputato ha il sacrosanto diritto di essere presente in aula, dove si decide a proposito della sua libertà. Si perde immediatezza con il video, si perde la possibilità di interloquire direttamente, di cogliere anche la più piccola sfumatura in una frase, in un'espressione, in un'incertezza".

"Sarebbe meglio a quel punto togliere la prescrizione - incalza il segretario della Camera Serena Caputo - ma è un diritto presente e quindi va regolato, ma non così. Sulla videoconferenza poi un conto è programmare risparmi e tempi, poi si deve vedere quanto verrà a costare l'installazione di questi sistemi e quanto sarebbero efficienti. Voglio precisare che siamo qua perché crediamo che con la riforma si riducano le tutele di tutti i cittadini. Degli imputati, per vedere presto finire la loro vicenda giudiziaria e potervi partecipare, e delle vittime, per ricevere giustizia in tempi ragionevoli".

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