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Cronaca

Lettori di lingua in protesta all'Università: "Niente è cambiato, siamo ancora discriminati"

A distanza di un anno dallo sciopero gli insegnati tornano a chiedere gli stessi diritti delle pari figure professionali di ateneo

Obblighi contrattuali senza diritti, come il dover recuperare le ore di assenza senza poter essere sostituiti. I lettori di lingua dell'Università di Pisa sono tornati ieri, 15 novembre, in presidio a Palazzo Boileau in via Santa Maria per portare ancora una volta avanti le loro rivendicazioni in materia di diritti sul lavoro. Un anno fa promossero una settimana di sciopero, denunciando come la normativa di dettaglio prevista dall'Ateneo non riconosca il loro ruolo di insegnanti

"Non è cambiato niente da allora - spiega Peter Weber - abbiamo cercato di avere una trattativa con l'Università tramite il sindacato, ma l'ateneo ha risposto con grande ritardo senza darci risposte, anzi parlando di possibili peggioramenti". La problematica ha avuto un lungo sviluppo legale, partendo fin dal 1993 con la sentenza della Corte di Giustizia Europea che impose la stabilizzazione dei lettori nelle università. Nel 2004 ci fu un compromesso fra l'Ateneo di Pisa e 26 operatori, con poi però le nuove figure istituzionalizzate, chiamate 'Collaboratore ed Esperto Linguistico', che "sono discriminate, vengono pagate meno dei colleghi anche se svolgono le stesse mansioni".

Ci sono poi altre criticità, come il "non riconoscimento della piena fruizione dei permessi che hanno gli altri lavoratori dell'Università, previsti dal Contratto Nazionale di Lavoro, come lutto, grave infermità, concorsi ed esami, studio, etc". Oppure l'abolizione del quarto d'ora accademico per gli spostamenti, che "da un anno all’altro ci ha imposto di fare il 33% in più di ore di lezione a parità di stipendio".

All'Università di Pisa i lettori sono 49. "Chiedono - concludono - il pieno ripristino del diritto all'assenza per malattia e tutti i diritti di civiltà stabiliti per legge come la fruizione congedi familiari, oltre che la partecipazione alla programmazione didattica, la registrazione integrale dell'attività lavorativa, il diritto di assemblea e i permessi sindacali, il riconoscimento professionale e dell'orario di lavoro".

protesta lettori pisa 15 novembre 2-2-2

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