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Cronaca

Palio, le associazioni remiere in protesta: "Sedi senza servizi e agibilità"

Uno striscione è stato esposto dalla barca gialla, verde e celeste al termine della gara sulle acque dell'Arno nel giorno di San Ranieri

“Da anni remiamo per le tradizioni della nostra città, in cambio solo promesse e sedi senza servizi e agibilità! Aiutate le associazioni remiere del Palio!". E' lo striscione che hanno esposto ieri, 17 giugno, le associazioni remiere al termine del Palio di San Ranieri che ha visto il trionfo della barca celeste di Santa Maria.

"Da anni denunciamo lo stato indecoroso delle sedi comunali concesse a queste associazioni, se vogliamo che il Palio continui ad esistere bisogna intervenire e sostenere con azioni concrete le associazioni - commenta la contestazione il consigliere comunale del Pd Marco Biondi - negli ultimi anni per il canottaggio pisano non è stato fatto assolutamente niente e le sedi delle varie associazioni versano in condizioni precarie ed indecorose. Gli interventi sulle strutture comunali date in concessione alle società sono stati praticamente nulli e i contributi sporadici e insufficienti. La città di Pisa è storicamente legata all’elemento acqua, inteso sia come fiume sia come mare. L’acqua ha rappresentato per Pisa l’aspetto principale della sua storia come repubblica marinara. Il rapporto tra il fiume Arno e la città si è nel tempo deteriorato, senza più una vita in simbiosi, di continue relazioni e con sporadici contatti".

"Tranne per quando riguarda la barca rossa (che non si è unita alla contestazione, ndr) che ha sede sul lungarno Guadalongo, presso la struttura dei Vigili del fuoco, le altre sedi, barca celeste, gialla e verde, sono in condizioni precarie, indecorose e non adeguate ad una città che ha una tradizione e storia importante con l’acqua e il fiume - prosegue Biondi - soltanto investendo risorse nelle strutture delle società ed incentivando l’attività sportiva legata al fiume si può creare una nuova generazione che porti avanti il nome di Pisa nelle manifestazioni storiche e negli sport sull’acqua. In questi anni vi era la possibilità di investire ed impegnare delle risorse per riqualificare le sedi delle associazioni che collaborano nell’organizzazione del palio, purtroppo niente è stato fatto, si è preferito concentrarsi nella realizzazione di costumi storici e valorizzare l’aspetto esteriore mettendo in secondo piano Ie sedi e le strutture".

"Nella precedente legislatura più volte ho chiesto con ordini del giorno maggiori investimenti sulle strutture e sostegni alle associazioni, richieste costantemente bocciate dalla maggioranza - conclude il consigliere comunale dem - grazie ai fondi del PNRR il Comune di Pisa aveva l’opportunità di progetti di riqualificazione di immobili e di realizzazione di nuove strutture, ma anche sotto questo aspetto non sono stati portati avanti progetti adeguati. Soltanto con investimenti sulle strutture e sulle sedi possiamo creare le basi per far tornare interesse attorno al canottaggio per i giovani pisani e le famiglie. Se non si comprendono queste necessità tra 5 anni il canottaggio a sedile fisso pisano sarà finito".

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