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Cronaca Volterra

Punto Sanità a Volterra: di nuovo uno scontro tra il sindaco e la Asl

Alla notizia della delibera di giunta che prevede l'istituzione di una struttura sanitaria nel centro storico volterrano, il dg dell'Azienda Sanitaria sottolinea: "Qualsiasi decisione che riguardi i medici di famiglia deve passare dall'Asl"

“Apprendo dalla stampa che finalmente il sindaco di Volterra ha messo a disposizione dei medici di famiglia una struttura in centro storico, che la ASL chiedeva da 5 anni”. E' il direttore generale della ASL 5 Rocco Damone a parlare dopo la notizia della delibera di Giunta che prevede l'apertura del cosiddetto 'Punto Sanità' sul colle etrusco. “Tutta questa operazione, messa in atto dal Comune, è decisamente propagandistica e pure illegittima. Infatti, forse non è chiaro al sindaco che i medici di famiglia rispondono ad una convenzione stipulata con l’Azienda Sanitaria e quindi sono soggetti a regole dettate dalla convenzione stessa”.

“Fin dalla nascita della Casa della Salute di Volterra - continua Damone - i medici, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, si sono resi disponibili a mantenere anche ambulatori in centro storico. Pertanto l'apertura di questi ambulatori non è né antagonista né alternativa alla Casa della Salute, ma un percorso già  previsto, concordato fin dall'inizio tra i medici  e la direzione  dell'ASL, in un'ottica di facilitare i cittadini e favorire le loro esigenze. Pertanto, l’uso locali che il sindaco mette a disposizione dei medici di medicina generale, come proiezione della Casa della Salute che è in ospedale, deve essere concordato con la ASL perché possa, in collaborazione con i medici di famiglia, stabilire gli orari degli ambulatori in modo tale che questi siano integrati con quelli della Casa della Salute".

"Ribadisco - prosegue Damone - che l'unico interlocutore dei medici di famiglia è l'Azienda Sanitaria , il cui rapporto da lavoro è regolato da un Accordo Collettivo Nazionale e che tutte le progettualità e le innovazioni passano attraverso accordi con l'Azienda Sanitaria. Pertanto l'apertura degli ambulatori in centro, dove lavora il singolo medico da solo,  non è assolutamente paragonabile a ciò che offre la la Casa della Salute dove i medici non sono da soli ma operano in integrazione con i professionisti del distretto e possono garantire interventi appropriati per qualità e tempistica  di erogazione. In particolare, la presenza nella Casa della Salute degli specialisti e degli infermieri che affiancano i medici, consente quello che nel singolo ambulatorio non sarebbe mai stato possibile realizzare: la presa in carico proattiva dei pazienti cronici, secondo il modello della sanità di iniziativa, progetto  che fino ad oggi a Volterra non è stato possibile realizzare proprio perché mancavano, sia la struttura sia l' integrazione tra i professionisti. Invece oggi, grazie all'apertura  della Casa della Salute, che ha consentito al suo interno il lavoro comune dei medici di medicina generale, degli infermieri e degli specialisti, diventa possibile realizzare questo progetto”. “Anche se in ritardo, vedo che Buselli ha compreso il progetto della ASL 5 - conclude il direttore generale - e ribadisco che la gestione dei medici di famiglia è della ASL 5 e che la delibera approvata in Comune è priva di fondamento”.

SINDACO. E non tarda ad arrivare la replica del primo cittadino volterrano. "Nessuno si sogna di mettere l'attività dei medici di famiglia in contrasto con la convenzione stipulata con l'Asl. Damone può stare sereno da questo punto di vista. La Delibera è una semplice delibera di indirizzo, che ha quindi tutte le possibilità di essere armonizzata in base alle esigenze che si prospettano. Ma in base alle esigenze dei cittadini, perché sono loro al centro, non le esigenze aziendali - afferma il sindaco Marco Buselli - lo dico soprattutto in merito agli orari, che sono stati studiati assieme ai medici, proprio per venire incontro ai bisogni della cittadinanza. Se gli orari venissero disarticolati, la nostra offerta decade. 'Punto Sanità' in centro non è né "antagonista", né "si sovrappone", come è stato erroneamente riportato, alla Casa della Salute, che rappresenta un altro modello, molto più articolato e complesso, rispetto a quello snello ed agile che si propone in centro. Proprio per questo si è parlato di una "alternativa", per chi si trovi in difficoltà a fruire della Casa della Salute, vista la logistica, i trasporti carenti e la difficoltà di parcheggio in area ospedaliera, nonché la presenza di tutte le farmacie in centro storico. Siamo quindi pronti a discutere delle modalità operative, ma senza ipotizzare orari o modalità di fruizione assurde o inservibili per i cittadini".

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