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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Raccolta differenziata: tirata di orecchie dagli ambientalisti

Diritto al futuro, Forum ambientalista, Italia Nostra e Wwf hanno presentato un atto di diffida alle amministrazioni comunali capoluogo di provincia che non hanno raggiunto il 65% di raccolta: Pisa nel 2010 è arrivata al 41,8%

Per il mancato raggiungimento della percentuale di legge della raccolta differenziata (fissata al 65% entro fine 2012) le associazioni Diritto al futuro, Forum ambientalista, Italia Nostra e Wwf hanno presentato un atto di diffida nei confronti delle amministrazioni comunali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Anche la città della Torre dunque è colpevole di non aver "differenziato" abbastanza.

L'iniziativa, la prima del genere in Italia hanno detto i promotori, è stata illustrata a Firenze. La diffida è stata presentata anche contro le aziende municipalizzate di igiene urbana e gli Ato rifiuti competenti per il territorio comunale interessato. I rappresentanti di Italia Nostra, Wwf, Diritto al Futuro e Forum Ambientalista hanno spiegato di aver deciso di "intraprendere una vertenza dai risvolti legali chiedendo conto delle inadempienze in atto" e che si riservano di "dare corso alle azioni di tutela nelle sedi opportune, nel caso che la situazione denunciata con la diffida non venga eliminata". Le associazioni hanno evidenziato che "oltre al danno c'é la beffa", perché "l'inadempienza e l'inefficienza" nel garantire il rispetto delle percentuali di differenziata "costa in modo significativo alle tasche dei cittadini. Per i mancati risultati, infatti, la Regione applica non trascurabili 'addizionali' che vengono poi applicate ai quantitativi inviati a smaltimento. Le associazioni, dopo la diffida, potrebbero anche arrivare a chiedere in sede civile una richiesta di rimborso per conto dei loro soci.

Italia Nostra, Wwf, Diritto al Futuro e Forum ambientalista hanno anche ricordato alcuni dati, riferiti all'anno 2010, sulla raccolta differenziata nei comuni capoluogo di Provincia: 26% a Massa, 41,8% a Pisa, 41,5% a Livorno, 39,4% a Pistoia, 42,2% a Firenze, 44,9% a Prato, 37,7% ad Arezzo, 30,9% a Grosseto, 47% a Lucca, 45,2% a Siena. Per quanto riguarda invece gli Ato, il centro registra il 43,9%, la costa il 40,9%, l'area sud il 36,4%, "a conferma - hanno evidenziato le quattro associazioni ambientaliste - che in nessuno degli Ato è stato raggiunto l'obiettivo di raccolta differenziata".

In tutta la regione, è stato spiegato, solo il 25% circa delle amministrazioni comunali supera il 65% di racconta differenziata. Fanno eccezione alcune aree in Toscana dove i 'porta a porta' sono partiti con risultati che superano il 70-75%: ad esempio, a Capannori e piana di Lucca, Empolese Val d'Elsa, Vaiano e Carmignano, nel comune di Carrara, in Valdera e in alcune realtà della Versilia. Le associazioni ambientaliste hanno quindi ribadito la loro disponibilità "a collaborare con le amministrazioni comunali sensibili per uscire dall'inefficienza che brucia soldi dei cittadini e che penalizza le comunità toscane".

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