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Cronaca

Povertà a Pisa, il rapporto della Caritas: 1.619 richieste di aiuto, +56,4% in due anni

I dati 2014 del 'Decimo Rapporto sulle Povertà' redatto dalla Caritas mostrano per Pisa un aumento netto delle persone in difficoltà: +56,4% rispetto il 2012. Aumentano i senza lavoro: sono il 72,1% degli assistiti. Il 36,7% sono italiani, +91,6%

Nel 2012 le richieste di aiuto alla Caritas di Pisa sono state 1.035, nel 2014 invece 1.619. Un +56,4% quello evidenziato dal 'Decimo Rapporto sulle Povertà' nella Diocesi di Pisa, presentato questa mattina alla presenza dell’arcivescovo Giovanni Palo Benotto, che mostra quanto duramente ha colpito e colpisce la crisi economica. L'istituzione diocesana ha attivato nuovi servizi a sostegno delle famiglie, ma gravi restano le situazioni di disagio.

I DATI GENERALI. In tutto si tratta di 584 persone assistite in più, 300 delle quali straniere e 284 italiane. In termini relativi l'incremento più significativo riguarda quest'ultima componente, aumentata del 91,6% in due anni contro il 41,4% degli stranieri. La conseguenza principale è stato un incremento complessivo del peso percentuale delle persone italiane seguite dalla Caritas, passati dal 30 al 36,7%.

L'età media è di 44,7 anni, due in più rispetto a quella calcolata nel 2012 ed è più elevata per gli italiani (50,9) rispetto agli stranieri (41,8). Nel dettaglio i più anziani sono gli uomini italiani per i quali si è registrata un'età media di 52,4 anni e i più giovani gli uomini stranieri che si fermano a 40,5 anni; in mezzo la componente femminile: l'età media delle donne italiane è di 49,2 anni, quella delle stranieri di 41,8 anni.

I celibi e le nubili sono il 31,6%, i divorziati e separati il 19,2% e le situazioni di vedovanza il 5,7%. Il confronto con il 2012 mostra come proprio l'incidenza delle situazioni di separazione e divorzio sia cresciuto in modo molto significativo sia fra le donne (dal 16 al 35%) che fra gli uomini (dal 15 al 28%). Fra queste persone, nella maggioranza italiane, molte vivono una situazione di disagio abitativo dato che circa un decimo di essi (9,4%) vive una condizione di vera e propria marginalità e il 26,9% in una casa provvisoria, sei punti in più rispetto ad un'incidenza generale che per gli italiani è del 20,9%.

Più della metà delle persone incontrate dalla Caritas vive in famiglia (56,1%) e poco meno di in un quinto (18,6%) da sole. Chi quindi perde il legame con il partner spesso tornano nella famiglia di origine. Nel 55% di casi le persone che hanno chiesto aiuto alla Caritas vivono insieme ad almeno un figlio.

Oltre la metà (54,4%) delle persone che si sono rivolte ad un centro d'ascolto nel 2014 vivono in un'abitazione stabile. Il dato sta al 70% per gli italiani. Coloro che vivono una situazione di grave marginalità abitativa sono il 7,1%, mentre chi vive in una casa provvisoria si ferma al 30,5%.

LAVORO. Il segnale riguarda il lavoro: il 72,1% degli assistiti non lo ha. Un'incidenza molto elevata. In valore assoluto i senza lavoro hanno continuato a crescere passando da 797 a 1.043 persone nel biennio considerato. In termini relativi è più grave l'incidenza di coloro che un'occupazione ce l'hanno, ma faticano lo stesso ad arrivare a fine mese: in due anni si è passati da 71 a 217, +206%.

POPOLAZIONI. Si riduce la forbice fra italiani e stranieri. Gli stranieri incontrati nel 2014 sono stati 1.025, pari al 63,8% del totale, mentre gli italiani sono stati 594 per un'incidenza del 36,7%. Anche a Pisa si restringe la forbice fra italiani e stranieri: solo nel 2008, all'inizio della crisi, i primi erano il 27,7% contro il 72,3% dei secondi. Le comunità più numerose sono Marocco (14%), Romania (13,2%), Albania (9,2%), Macedonia (8,9%), Tunisia (6,5%), Ucraina (4,7%), Polonia (3,9%) e Senegal (3,5%).

NUOVI POVERI. Le persone che si sono rivolte alla Caritas per la prima volta nel 2014 sono state 717, pari al 44,3% del totale, percentuale che sale al 50,2% per gli italiani e scende al 40,9% tra gli stranieri. Coloro che sono seguiti da prima del 2009 sono 306.

LA CARITAS. Tantissimo viene fatto dall'istituzione: in un anno preparati 33.300 pasti e 2.200 pacchi spesa e fatte 1.575 docce. Erogati 155mila euro di piccoli finanziamenti con i prestiti sociali, di cui un quarto è già stato restituito. Dall’avvio del progetto 'Dare credito all’inclusione sociale' di Caritas Pisa, Misericordia di Cascina e Navacchio e le Pubbliche Assistenza di Pisa e del Litorale, a oggi sono stati erogati 66 prestiti (a fronte di 255 richieste) per un ammontare complessivo di 178mila euro a fronte di un finanziamento di 150mila.

Oltre mezzo milione di euro all’anno è il contributo stimato, in termini meramente economici, che i servizi della Caritas diocesana offrono alle politiche sociali territoriali. Le mense assicurano un contributo economico di 167mila euro, le docce di 11mila, i pacchi spesa 77mila e i generi alimentari distribuiti alla 'Cittadella' di 288mila. Il totale fa 542mila euro all'anno.

L'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto: "E' fondamentale prevenire, o almeno accompagnare e sostenere le varie problematiche presenti sul territorio quanto possibile, perchè alle difficoltà già presenti non se ne aggiungano altre. Grazie alla Caritas diocesana, al suo Direttore e ai suoi validi e generosi collaboratori".

Il direttore della Caritas Pisa Don Emanuele Morelli: "Si costruiscano politiche capaci di passare dal welfare attuale, che raccoglie e redistribuisce, ad un welfare che, oltre a raccogliere e redistribuire, rigenera le risorse, facendole rendere, grazie alla responsabilizzazione legata ad un nuovo modo d'intendere i diritti e i doveri sociali".

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