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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Venti anni dalla morte di Nicholas Green: il padre in visita a Pisa

Il piccolo di 7 anni venne colpito da un proiettile lungo la Salerno-Reggio Calabria, mentre era in auto con la sua famiglia in vacanza in Italia. Venerdì parteciperà alla cena di beneficenza a Pisa, mentre sabato a Bientina assisterà alla partita della Nazionale Trapiantati

Un lungo tour in molte città italiane per portare il ricordo del figlio. Toccherà anche la provincia di Pisa il viaggio di Reginald Green, il padre di Nicholas, il bambino statunitense di 7 anni che il 1° ottobre 1994 venne colpito da un proiettile durante un tentativo di rapina mentre si trovava in auto sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, con i genitori e la sorellina di 4 anni, in visita in Italia.

Per l’occasione il padre sarà in Italia, dal 12 al 25 settembre per partecipare ad una serie di iniziative in varie città italiane legate al tema dei trapianti di organi, che dopo quel caso hanno registrato una decisa impennata.

Venerdì 12 settembre Reginald parteciperà ad una cena di beneficenza presso il 'Giardino di Nicholas' della Foresteria 'Il Pellicano', struttura di accoglienza per familiari e trapiantati, malati tiroidei e oncologici del presidio ospedaliero di Cisanello. Sabato 13 invece il padre del bambino ucciso sarà a Bientina ad assistere alla partita tra la Nazionale Trapiantati e la Donor Dream Team, formata da medici ed infermieri dei Centri Trapianto di Pisa, Firenze e Siena. La gara si svolgerà alle ore 15 presso lo stadio comunale di Bientina. Ingresso 5 euro, il ricavato sarà devoluto ad AIDO (Associazione Italiana per la Donazioni di Organi, tessuti e cellule.

"Mia moglie Maggie ed io - ricorda Reginald Green - donammo gli organi e le cornee di Nicholas, che andarono a sette italiani molto malati, quattro dei quali adolescenti. L’intera nazione sembrò esplodere di comprensione. Dubito che qualsiasi altra nazione al mondo avrebbe mostrato la stessa compassione come ha fatto l’Italia. Ancor meglio, gli italiani incanalarono quelle emozioni in un enorme beneficio pratico".
"All’epoca - sostiene Reginald Green - l’Italia aveva il tasso di donazione degli organi più basso delle principali nazioni in Europa Occidentale. Subito dopo la morte di Nicholas, nel quarto trimestre del 1994, le donazioni si impennarono e nei successivi dieci anni sono cresciute anno dopo anno fino a triplicare! Non conosco nessun’altra nazione che abbia raggiunto un tale tasso di crescita e così migliaia di persone, molte delle quali giovani, che sarebbero morte, oggi invece sono vive. Un incremento di tale portata deve avere molteplici cause, inclusi i rapidi progressi della medicina, la dedizione di un’armata di professionisti del settore sanitario e volontari, il supporto della Chiesa e delle autorità civili. Ma appare chiaro che la storia di un bambino ha cambiato il modo di pensare di milioni di persone".

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