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Cronaca

Regolamento sagre Castelfranco di Sotto, Confcommercio: “Bene il metodo, rivedere i contenuti!”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Si al metodo, perplessità sui contenuti. E' questa la considerazione di ConfcommercioPisa, per bocca del suo direttore Federico Pieragnoli, in merito al Regolamento Comunale per la disciplina delle attività temporanee di somministrazione alimenti e bevande stilato dal comune di Castelfranco di Sotto: “Apprezziamo lo sforzo del sindaco e della sua giunta nel redigere un simile Regolamento, tra i primissimi comuni se non addirittura il primo nella provincia di Pisa. Così come apprezzabile resta per noi la redazione di un Calendario Annuale delle attività temporanee di somministrazione e il coinvolgimento delle Associazioni di categoria su un tema così vitale per i pubblici esercizi del territorio, che vale la bellezza di oltre 100 milioni di euro solo in Toscana”.

Gli aspetti positivi però sembrano fermarsi a questi, perchè secondo il direttore della Confcommercio “il Regolamento presentato non costituisce un argine davvero efficace alla concorrenza sleale e parallela di sagre, feste paesane e di partito nei confronti di ristoranti e pubblici esercizi locali. Maglie troppo larghe” - chiarisce Pieragnoli: “intanto perchè per le sagre tradizionali decade il principio da noi proposto in fase di concertazione, ovvero la necessità di subordinare l'attività di somministrazione parallela ad iniziative complementari di carattere culturale, sociale, storico, promozionale. Poi, per l'ottenimento della denominazione di sagra tradizionale è sufficiente possedere soltanto uno tra questi due requisiti, ovvero la valorizzazione dei prodotti tipici da un lato o l'approvvigionamento a filiera corta dei prodotti del territorio dall'altro. Inoltre, anche la necessità di stilare un rendiconto economico al termine della manifestazione, come da noi espressamente richiesto, è diventato in ultima lettura un semplice requisito accessorio e non più obbligatorio”.

“Anche a noi piace molto lo slogan meno giorni di sagre e più qualità” - spiega ancora Pieragnoli - “ma così com'è il Regolamento rappresenta un argine troppo debole alla concorrenza sleale. Ad un certo punto viene detto che ogni sagra o soggetto non può essere autorizzato per più di 7 giorni consecutivi di somministrazione temporanea. Basterà allora fermarsi per un solo giorno per poi averne a disposizione altri sette consecutivi?”.

In conclusione, secondo il direttore “la strada intrapresa con il Regolamento è senz'altro quella giusta, ma occorre migliorarne e non poco i contenuti, affinché qualità della somministrazione, rispetto delle regole e tutela dei pubblici esercizi siano massimanente salvaguardati”.

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