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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Riapertura Incile, Cna fissa l'obiettivo: "Ora la sfida è la navigabilità"

L'associazione rileva come la nuova funzionalità, con la relativa applicazione della normativa, potrà portare a nuovi sbocchi economici

Un passo importante, ma il lavoro per lo sfruttamento economico comincia da ora. L'obiettivo che Cna lancia a proposito della riapertura dell'Incile è quello della navigabilità fino alla foce dell'Arno, caratteristica che richiede (e porterebbe) sia investimenti che misure programmatiche da parte di imprese ed enti pubblici coinvolti.

"Quello di oggi rappresenta una grande risultato - spiega il presidente Cna Matteo Giusti - e c’è da essere molto soddisfatti. L'apertura dell'incile e quindi il collegamento fra Arno e Navicelli è sicuramente un passo importante, è un investimento rilevante e rappresenta un'opera strategica che il territorio aspetta dagli anni 70 e che completa un percorso di quasi 10 anni per la realizzazione, iniziato con Paolo Fontanelli e proseguita con la Giunta Filippeschi. Unitamente alla soddisfazione però segnaliamo che occorre compiere un altro passaggio decisivo per chiudere il cerchio, o meglio il circuito, fra Arno, mare e Navicelli. La navigabilità dell’Arno ad oggi è classificata solo da Firenze fino a Pisa, al ponte della Cittadella (in corrispondenza del 'Vecchio Sostegno' ovvero l’ingresso al Canale dei Navicelli), ma non da lì fino al mare".

Rimangono infatti irrisolte sia la questione della navigabilità del tratto finale dell'Arno, che vede competenze intrecciate fra vari enti a partire da Comune e Regione, sia la classificazione normativa dell'area interessata, in vista del passaggio all'operatività del Codice di Navigazione nelle Acque Interne. Gustavo Elmi di CNA Nautica illustra come "con la classificazione del tratto finale dell'Arno come via navigabile, ci sarebbe la possibilità che anche le concessioni demaniali mutino di natura e quindi che si possa passare, dall'attuale Demanio Idrico che ha come principale funzione la sicurezza idraulica, al Demanio Fluviale dove lo scopo principale, nel rispetto della sicurezza idraulica, è la navigabilità, comprese le strutture inerenti e le attività connesse".

Una prospettiva quindi diversa: "Cambierebbe quindi - prosegue Elmi - almeno per le Unità di Servizio Nautico, peraltro già pienamente inserite e riconosciute dal Piano di Gestione del Parco, la prospettiva fondamentale di inquadramento delle attività. In aggiunta risulta ancora mancante una norma urbanistica che faccia da punto di riferimento per la riqualificazione delle attività che lo stesso comune di Pisa aveva individuato nel cosiddetto Piano Regolatore Portuale previsto dalla Legge Regionale n 66/2008 per la navigabilità delle acque interne. Queste novità rappresenterebbero un contributo decisivo per quella vocazione funzionale dell'area golenale e sempre nel pieno rispetto degli ambienti naturali e della piena sostenibilità visto che il valore aggiunto delle attività di rimessaggio sull'Arno è proprio essere immersi in uno scenario come il Parco di San Rossore e la bellezza delle rive naturali lungo il fiume".

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