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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cisanello / Via Paradisa, 2

Ospedale, anziano si alza dal letto e si rompe un'anca: chiesto risarcimento all'Aoup

Secondo il nipote del 90enne, il nonno non era stato adeguatamente contenuto e durante la notte aveva avuto piena libertà di muoversi. Ma l'Azienda Ospedaliera respinge la richiesta, non ravvisando "profili di responsabilità dell'ente né dei sanitari in merito a quanto lamentato"

Una richiesta di risarcimento danni respinta dall'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana che, in una lettera, datata 27 ottobre e indirizzata a Federconsumatori (associazione alla quale l'utente si era rivolto per trovare sostegno), scrive che "il Comitato Gestione Sinistri della AOUP, nella seduta del 14/10/2015, non ha ravvisato profili di responsabilità dell'ente né dei sanitari in merito a quanto lamentato. Dalla documentazione acquisita risulta infatti che le sbarre di contenimento del letto sono normalmente utilizzate proprio allo scopo di evitare cadute. Il tentativo di alzarsi dal letto compiuto autonomamente da parte del sig. Maglioni non
era prevedibile.
La richiesta di risarcimento avanzata non può pertanto trovare accoglimento".

Ma ripercorriamo con ordine la storia che Marco Lupetti, nipote del 90enne Agostino Maglioni, ha deciso di denunciare pubblicamente di fronte alla mancata volontà dell'Azienda ospedaliera di ammettere, a parere di Lupetti, le proprie responsabilità nella vicenda.
Il signor Maglioni, dopo un primo arrivo in ospedale ("dimesso in tarda serata dopo una giornata estenuante passata al PS con una diagnosi molto superficiale di congestione - dice Lupetti - non sono state fatte TAC o altro che probabilmente avrebbero rilevato già delle anomalie, ma anzi in un paziente molto anziano si è pensato di rimandarlo a casa senza neanche l’ambulanza"), torna a Cisanello a maggio in una situazione ben più grave. "Non era pienamente vigile quando viene portato via da casa e arriva nei corridoi del PS in uno stato soporifero evidente tanto che, nella confusione generale che si respira quando si entra in quegli spazi, fui io stesso a chiamare un infermiera per capire se un uomo che sembrava quasi morente fosse il caso di lasciarlo lì - ricorda Lupetti - dopo delle ore il sig. Maglioni viene spostato in osservazione e lì si risveglia diventando ingestibile oltre ad avere altre grosse problematiche. Passa la notte in una barella in condizioni pessime e la mattina seguente lo troviamo contenuto con dei lacci, senza che fossimo stati informati. Nel frattempo passano le ore ma non si riesce a capire cosa abbia quest’uomo e cosa abbiano intenzione di fare, intorno a mezzogiorno mi dirigo personalmente negli uffici della Direzione Aziendale affinché questa situazione si sblocchi".

Maglioni viene così spostato in una stanza di sub-intensiva. I familiari vengono invitati ad andare a casa. "Evidenzio - spiega Lupetti - che trattandosi di un reparto di sub intensiva i letti sono adeguati al paziente che verrà ricoverato, quindi con sponde parziali e non uguali a quelle della corsia: qua nessuno dovrebbe essere in grado di avere la forza di alzarsi".

Arriva la notte ed il signor Maglioni, non essendo in se', come la sera prima si alza e cade.
"Nessuno ci chiama e la mattina seguente scopriamo che si è fratturato l’anca - spiega ancora il nipote - nonostante tutto niente cambia e come ha fatto dalla notte in PS vuole alzarsi, non lo si contiene e arriva anche a offendere pesantemente i suoi familiari e a vedere cose che non esistono". L'anziano viene così operato, poi ci si mettono anche alcuni attacchi epilettici a minare la sua salute, ma nonostante tutto si riprende anche se viene dichiarato invalido al 100%.

Da qui la richiesta di risarcimento per la mala-gestione del paziente da parte dei sanitari, una richiesta che l'Aoup ha, come detto, respinto. Ma i familiari del sig. Maglioni promettono battaglia.

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