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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Predatori, greggi decimati: "Non basta risarcire, bisogna evitare gli attacchi"

Secondo Coldiretti è necessaria una strategia di contenimento, visto che gli indennizzi per gli allevatori colpiti non risolvono il problema

Undici attacchi ai greggi 'certificati' ma non tutti sono stati denunciati. Per Coldiretti sono molti di più. Lupi e fauna selvatica mettono in fuga le aziende agricole e contribuiscono allo spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate. I casi di attacchi, anche alla luce del sole, sono all’ordine del giorno soprattutto nelle aree storiche a vocazione zootecnica come il volterrano e la Val di Cecina. Alle 11 domande presentate per ottenere i risarcimenti sono stati corrisposti 30mila euro di indennizzi, mediamente circa 2.700 euro per ogni singola azienda con casi che hanno anche sfiorato i 6mila euro di danni in un solo anno. A livello regionale sono state 281 le domande per 537mila euro di risarcimenti erogati. A fornire un quadro della dimensione del fenomeno della predazione è Coldiretti Pisa all’indomani della presentazione dei nuovi indennizzi della Regione Toscana alle aziende agricole zootecniche.

I proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) hanno tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare in via telematica ad Artea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai Caa, i Centri di assistenza in agricoltura, le domande di indennizzo. La Regione Toscana ha infatti stanziato 400 mila euro per risarcire tutti quegli allevatori che hanno subito le conseguenze tragiche dell’attacco dei lupi. La priorità andrà agli allevatori che operano nelle zone più svantaggiate e montane.

Quella degli indennizzi e dei risarcimenti non è però la strada giusta secondo Coldiretti che invece ha chiesto misure per evitare i danni ai greggi e alle stalle. “L’indennizzo, pur essendo uno strumento importante, non risolve il problema alla radice - commenta Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa - l’obiettivo non è quello di risarcire ma evitare i danni da predazione che sono in continua crescita ogni anno a dimostrazione che il fenomeno è diffuso e preoccupante. Non tutti i danni e le uccisioni sono denunciate poiché i meccanismi di indennizzo sono complicati ed i tempi molto lunghi. Gli agricoltori sono arrivati ad un grado di disperazione che non denunciano nemmeno più”. Per Aniello Ascolese, direttore Coldiretti Pisa, “recinzioni, cani da guardiana, misure anti-lupo non sono spesso sufficienti oltre ad essere costose. I lupi ma anche i canidi scoraggiano l’alpeggio ed allontanano le imprese dalle zone montane più difficili. I lupi, così come cinghiali, caprioli, storni, stanno mettendo in fuga le aziende sempre più scoraggiate ed impotenti di fronte a queste specie che sono ormai fuori controllo. Serve una strategia efficace di contenimento, gli indennizzi non possono essere il pagliativo”.

Un allevatore, previa domanda, può ottenere come risarcimento 150 euro per un agnello, 350 per una pecora, 1.200 euro per un montone. I giovani caprini sono valutati 150 euro, una capra 300, un maschio 500. Il valore del danno per uccisioni di bovini e bufali è stimato in 750 euro per i vitelli, fino ai 2.000 euro per le femmine e ai 3.000 per i maschi di chianina. Gli equini vanno dai 500 euro per i puledri, ai 1.000 per le femmine e i 2.000 per i maschi. I suini sono valutati 150 euro ma anche 400 o 650 per le femmine e i maschi adulti di cinta senese. Possono richiedere gli indennizzi - spiega Coldiretti - gli allevatori che hanno subito danni nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015. La Regione Toscana ha fatto sapere che se le risorse risulteranno insufficienti le domande rimarranno in graduatoria e potranno essere liquidate a valere sulla prossima annualità.

Per informazioni vai su www.pisa.coldiretti.it

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