Roberta Ragusa: un centinaio di militari in azione per cercarla
L'allontanamento volontario sembra un'ipotesi ormai remota: la perlustrazione del territorio per risolvere il mistero riguarderà anche anfratti, grotte naturali e corsi d'acqua, oltre che campi e terreni
Slittano alla prossima settimana le ricerche di Roberta Ragusa, la donna di San Giuliano Terme scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 maggio dalla sua villetta di Via Ulisse Dini. I Carabinieri hanno completato la mappatura dell'area e già martedì prossimo circa un centinaio di militari, unità cinofile e specialisti nelle ricerche speleologiche e forse anche subacquee, potrebbero iniziare le operazioni di battuta del territorio per dare una risposta ad una vicenda sempre più avvolta nel giallo.
A quasi 4 mesi di distanza dalla scomparsa, infatti, gli investigatori si concentreranno soprattutto sulla ricerca del corpo di Roberta Ragusa, non solo nei terreni incolti e coltivati intorno alla casa e al paese dove la donna viveva con il marito e i due figli, ma anche in anfratti, grotte naturali e probabilmente lungo i corsi d'acqua della zona, visto che, per ora, le indagini condotte dai Carabinieri, e che vedono iscritto nel registro degli indagati il marito Antonio Logli con l'accusa di omicidio volontario, non hanno raccolto elementi utili a risolvere il mistero.
Sull'uomo infatti vi sono solo sospetti, ma nessun indizio rilevante. L'ipotesi di un allontanamento volontario sembra essere stata accantonata, dato che i numerosi avvistamenti, anche il passaggio che il pontederese Antonio Fusi avrebbe dato ad una donna somigliante a Roberta, si sono rivelati infondati.
Nei giorni scorsi i militari dell'Arma, come annunciato, hanno interrogato il fratello Giovanni e la moglie per chiarire i rapporti familiari tra Antonio e Roberta, ma, stando a quanto si apprende, le risposte dei parenti non hanno aggiunto nulla a quanto già si sapeva. Così come non avrebbero fornito indicazioni utili, anche se devono essere completati, gli approfondimenti fatti sui computer di famiglia: le rogatorie internazionali eseguite per accedere ai dati privati degli account esteri non avrebbero rivelato infatti dettagli particolarmente significativi ai fini dell'indagine. (fonte Ansa)
