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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Favole da ascoltare e guardare contro il Coronavirus: è 'Rodari al telefono'

Il progetto è stato ideato da Giulia Solano, insegnante del Teatro Sant'Andrea di Pisa: "Con i volontari che hanno prestato la voce e le illustrazioni di Hangar, vogliamo dare serenità e felicità ai più piccoli"

"C'era una volta il ragionier Bianchi di Varese". Inizia così il libro Favole al telefono, scritto da Gianni Rodari e pubblicato nel 1962. Si tratta di una raccolta di favole che il protagonista del volume, il ragionier Bianchi appunto, racconta alla figlia durante la settimana, quando per lavoro gira in lungo e in largo l'Italia: ogni sera, dal lunedì al sabato, il ragioniere telefona a casa per raccontare la storia della buonanotte alla sua bambina.

"Abbiamo preso spunto da questo libro e, cogliendo al volo anche la ricorrenza del quarantesimo anniversario della morte del celebre scrittore (1980, ndr), con mio marito ho pensato ad un progetto che mettesse insieme le favole di Rodari e la quarantena". Giulia Solano, insegnante di recitazione del Teatro Sant'Andrea di Pisa, illustra così il progetto 'Rodari al telefono'. Il sito è online da pochi giorni ma ha già riscosso i favori di piccini e grandi. Digitando su uno dei numeri della tastiera del telefono si dà inizio a una delle favole di Rodari, lette e interpretate da uno dei trenta volontari che hanno aderito al progetto. Il racconto è accompagnato da illustrazioni e musica.

"Abbiamo scelto canzoni italiane degli anni '50 e '60, corrispondenti al periodo nel quale Rodari ha scritto le sue favole - prosegue Giulia - le immagini animate sono frutto delle abilità degli esperti di Hangar, un'azienda pisana specializzata in illustrazioni per bambini. Il sito e il supporto tecnico invece sono curati da Hyperborea".

Dall'avvio del lockdown Giulia si è attivata con la sua rete di contatti per dare forma al progetto e adesso, sul sito di 'Rodari al telefono', si possono ascoltare e seguire dieci favole: "Da qui al 3 maggio, scadenza della quarantena, contiamo di caricare un’altra trentina di storie". "Abbiamo cercato di seguire anche il percorso del ragionier Bianchi attraverso l'Italia - prosegue l’ideatrice - ciascuna favola viene raccontata da una regione differente. Perciò, quando è stato possibile, abbiamo abbinato la storia ad un lettore proveniente dalla stessa zona. La 'chiamata alle arti' ha unito così tutto il paese, sottolineando una volta di più che soltanto con l'unione si potrà uscire più forti da questo brutto periodo".

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