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Cronaca

Banche, dipendenti in sciopero: venerdì nero anche per le filiali pisane

L'agitazione è stata indetta da Fisac Cgil, Fabi, Fiba Cisl, Uilca, DirCredito, Unisin, Ugl, Sinfub contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale, "per rendere più debole e precario il lavoro nel settore con la trasformazione dei dipendenti in lavoratori autonomi" dicono i sindacati

Banche toscane: calano dipendenti, sportelli e credito a famiglie e imprese, mentre aumentano le sofferenze bancarie. E per protestare contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale venerdì 30 gennaio sarà sciopero nazionale unitario: i promotori sono Fisac Cgil, Fabi, Fiba Cisl, Uilca, DirCredito, Unisin, Ugl, Sinfub. In quattro città sono previste manifestazioni: Milano, Ravenna (sede della banca di Patuelli, Presidente Abi: è lì che andranno i toscani, con pullman da ogni provincia), Roma e Palermo. Per questo venerdì non saranno garantiti i servizi e le aperture delle filiali dei vari istituti di credito anche sul territorio pisano.

“Siamo bancari, non banchieri né venditori di polizze: chiediamo un sistema delle banche più al servizio dei cittadini - hanno affermato i sindacati toscani per spiegare le ragioni dello sciopero - oggi si chiede ai lavoratori, oltre che alle imprese e alle famiglie, di pagare il prezzo delle scelte sbagliate di manager che guadagnano anche 100 volte più di un bancario”.

“Le soluzioni che ci propongono sono vecchie e miopi: disdettare il Contratto nazionale per rendere più debole e precario il lavoro nel settore con la trasformazione dei dipendenti in lavoratori autonomi, pagati per vendere prodotti” hanno aggiunto le sigle sindacali, che hanno parlato anche del Decreto del Governo sulle banche popolari: “Si rischia di aprire la strada a colossi internazionali interessati alla finanza speculativa. E l'ennesima aggregazione che va a colpire i rapporti coi territori e si rischieranno esuberi. Serve un progetto che aiuti l'economia e le persone. Ad Abi i sindacati lo hanno presentato”.

I NUMERI TOSCANI
Secondo i dati della Banca d'Italia, in Toscana il numero dei bancari è passato dai 27.944 del 2012 ai 26.084 del 2013. Di tutti questi, nelle banche maggiori al 31-12-2012 erano 13.496, mentre alla fine dell'anno successivo sono rimasti in 11.981 (calo dell'11%): ancora non ci sono i numeri al 31-12-2014, ma è stimata un'altra diminuzione almeno della stessa entità. Capitolo sportelli: dal 2008 al 31-12-2014 nella nostra regione ne sono stati chiusi 231 (-9%, oggi sono in tutto 2.310). Anche il credito delle banche a famiglie e imprese toscane è diminuito: da giugno 2011 a ottobre 2014 si è passati da elargire 112 miliardi di euro a 97. In Toscana salgono invece le sofferenze bancarie: +11 miliardi di euro da marzo 2009 a settembre 2014.

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