rotate-mobile
Cronaca Pontedera / Piazza Cavour

Pontedera, sciopero Cgil: i manifestanti si dividono in due

Qualche dissenso su quale dovesse essere il tema principale delle 4 ore di sciopero indette dalla Cgil. Un minuto di silenzio in Piazza Cavour per ricordare Antonio Cerri, morto venerdì in un incidente sul lavoro

La carovana di mobilitazione della Cgil è arrivata in Valdera con le 4 ore di sciopero, che, dopo la Valdicecina e Pontedera toccheranno Pisa e il Valdarno. Alla mobilitazione hanno aderito anche gli operai della Piaggio e della Ceva, azienda dell'indotto Piaggio.

Il corteo ha sfilato per le vie di Pontedera e si è concluso in Piazza Cavour dove il segretario provinciale Cgil Gianfranco Francese ha spiegato i principi alla base della protesta: maggiori possibilità di accesso al lavoro per i giovani, riforma delle pensioni e aumenti salariali.

"Dopo la fine del Governo Berlusconi - ha detto alla piazza gremita di striscioni e bandiere il segretario provinciale Cgil Francese - ci aspettavamo un Governo diverso, in controtendenza rispetto al precedente, ma la visione continua ad essere sbagliata. Siamo vicini a coloro, soprattutto i giovani, che hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro e a quelle persone che vedono spostarsi sempre più in avanti il traguardo della pensione. Non condividiamo l'Imu, abbiamo condiviso l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, ma non sulle seconde e le terze, perchè in questo modo si crea un dissesto economico nei Comuni. Invece abbiamo bisogno di Comuni stabili e forti che garantiscano servizi, come ad esempio scuole pubbliche a chi non può permettersi di far frequentare ai propri figli istituti privati".

"La crisi c'è, è vero, ma c'è anche chi ci marcia su questa crisi - ha aggiunto Francese - dobbiamo batterci per un'Italia più democratica, solo così possiamo affrontare i temi al centro di questa manifestazione".

Non sono mancati momenti di tensione quando una parte dei manifestanti ha abbandonato la piazza. "Non capisco il loro dissenso - ha affermato dal palco Francese - alcuni si sono inseriti in modo sbagliato nel corteo e poi hanno lasciato la piazza come se questa piazza non fosse la loro piazza: questa è la piazza dei diritti".
I contrasti erano nati al momento del concentramento per una divergenza di opinione fra i responsabili provinciali della Cgil e gli esponenti della Rsu Fiom Piaggio. Il motivo del diverbio è stato su chi dovesse guidare la testa del corteo. In prossimità di Piazza della Stazione, i sindacalisti della Fiom si sono posizionati in cima con uno striscione recante la scritta "L'articolo 18 non si tocca". Da qui è nata una discussione tra il segretario provinciale della Cgil, Gianfranco Francese, e uno dei capi della Rsu Fiom in Piaggio, Massimo Cappellini. Francese voleva che in testa fosse posizionato uno striscione unitario ("Contro la crisi, più salario, più pensioni, più diritti"), che parlasse di tutti i problemi aperti dalla discussione sulla riforma del mercato del lavoro con i membri del direttivo provinciale del sindacato. Cappellini, invece, sosteneva che il corteo doveva essere guidato dai lavoratori e che l'abolizione dell'articolo 18 è la questione centrale e più importante del mondo del lavoro. Da questo confronto, non risolto, è nata la spaccatura che ha diviso la manifestazione in due tronconi separati.

Il corteo della Fiom ha così oltrepassato la piazza al grido "L'articolo 18 non si tocca, lo difenderemo con la lotta", proseguendo sulla statale Tosco Romagnola, fermando il traffico e improvvisando un comizio. "Siamo stati costretti a fermare il corteo - ha poi spiegato il segretario provinciale della Cgil, Francese - perché volevamo che al centro della protesta ci fossero tutti i problemi che attualmente affliggono il mondo del lavoro, per questo il corteo doveva essere aperto da uno striscione 'Contro la crisi. Piu' salari, più pensioni, più dirittì. Invece, abbiamo dovuto subire un atteggiamento, anche minaccioso, e siamo stati costretti a distinguerci effettuando un altro percorso".

Sul palco di Piazza Cavour, proprio nel momento in cui "i dissidenti" hanno abbandonato la manifestazione, ha parlato anche il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, che si è mostrato vicino ai principi della Cgil in un momento difficile per il paese. "Dobbiamo restare uniti per affermare che ci sono livelli oltre i quali non si può scendere - ha sottolineato Millozzi - bisogna affrontare la questione del lavoro e tutti insieme ce la possiamo fare".

Durante l'assemblea è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Antonio Cerri, il dipendente di Acque Servizi, che venerdì scorso è morto in un incidente mentre stava lavorando.

Pontedera: sciopero Cgil 7 maggio 2012 (foto Lombardi/Pisatoday)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pontedera, sciopero Cgil: i manifestanti si dividono in due

PisaToday è in caricamento