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Cronaca

Protesta dei lavoratori delle basi USA: sciopero anche a Camp Darby

Lo stato di agitazione del personale di 4mila unità è legato al rinnovo del contratto: giovedì 29 giugno presidi a Pisa, Aviano e Vicenza

Lo stato di agitazione degli oltre 4000 lavoratori delle basi militari statunitensi in Italia, toccherà il suo apice nelle prossime ore. Le organizzazioni sindacali Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL hanno indetto due giornate di sciopero in tutte le installazioni. Domani, giovedì 29  giugno, sciopereranno i lavoratori delle basi di Camp Darby-Pisa (Esercito), di Aviano (Aviazione), e di Vicenza, con un presidio in progrmma dalle 9 alle 12.  A Vicenza si terrà anche la manifestazione nazionale. Il giorno dopo (venerdì 30 giugno) sciopereranno le basi della Marina di Napoli e Sigonella. 

Tutte le trattative, protrattesi per quasi due anni, nel tentativo di rinnovare il CCNL scaduto nell’ottobre 2021, sono fallite completamente. La parte datoriale ha rigettato qualsiasi istanza migliorativa sia dal punto di vista economico che contrattuale, proponendo altresì parametri modificati in modo peggiorativo riguardo all’istituto della malattia. 

L’incontro avvenuto il 30 maggio, svoltosi presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, tra le rappresentanze sindacali e la parte datoriale rappresentata dalla Commissione JCPC, ha portato ad un nulla di fatto. "Della piattaforma di rinnovo - spiegano da Uiltucs-Uil Toscana - proposta agli inizi del 2021 dalle rappresentanze sindacali, sono state rigettate tutte le richieste economiche avanzate, quali: un piano welfare sufficiente a contrastare lo smodato aumento dei prezzi di tutti i beni al consumo nell’ultimo anno, un aumento dell’indennità ambiente ferma da più di vent'anni, l’aumento per i lavoratori a turno, un aumento per gli scatti di anzianità ed altre indennità. Allo stesso tempo sono state rispedite al mittente tutte le proposte contrattualmente migliorative, cosa che invece non è avvenuta con i colleghi tedeschi delle basi locate in Germania, che nel febbraio scorso hanno raggiunto un accordo economico migliore rispetto al precedente, dimostrando ancora una volta le disparità esistenti tra cittadini europei dipendenti dal medesimo datore di lavoro". 

Il sindacato continua: "In un quadro già estremamente negativo, i primi di giugno il datore di lavoro, contravvenendo alla prassi stabilita dal contratto, che prevede la comunicazione di ogni eventuale esubero nell’incontro annuale di settembre con dodici mesi di comporto, ha comunicato direttamente ai dipendenti 41 esuberi nella base di Vicenza, effettivi da dicembre 2023. Questo ulteriore atto e’ stato interpretato dalle organizzazioni sindacali come un inasprimento della trattativa che non ha eguali nel passato".

"Per tutte queste motivazioni viene confermato lo sciopero nella giornata di domani, 29 giugno, presso la base di Vicenza e davanti alle sedi di Camp Darby e Aviano. Da Camp Darby una delegazione di lavoratori insieme ai coordinatori della base Militare di Camp Darby raggiungeranno i colleghi in Veneto, mentre un’altra delegazione di lavoratori stazionerà in presidio per tutta la mattina presso la base di Camp Darby".

"Il nostro sciopero - spiega Denise Pazzaglia di Uiltucs Toscana Livorno base Camp Darby - viene fatto non in veste di categoria o di base militare di provenienza. Ma in un’unica veste: quella dei lavoratori. E come tali chiediamo di avere i nostri diritti e di riprenderci la nostra dignità". "Siamo giunti allo sciopero per la rottura della trattativa dopo due anni di percorso per il rinnovo del CCNL - aggiunge Sabina Bardi Uiltucs Toscana Area di Livorno - La parte datoriale non ha minimamente preso in considerazione le proposte migliorative, anzi ha scelto di controbattere con chiari tentativi di peggioramento". 

"E’ un atteggiamento irriguardoso nei confronti di migliaia di lavoratori italiani che da decenni operano in perfetta sintonia e collaborazione con i colleghi di oltreoceano nelle tante operazioni di peacekeeping - conclude Arianna Cappetti Uiltucs Toscana Area di Livorno-Camp Darby - è auspicabile che una riapertura delle trattative sia possibile al più' presto".

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