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Cronaca Volterra

"La nostra battaglia prosegue": sciopero dei lavoratori dei musei di Volterra

Lo stato di agitazione inizierà lunedì 11 settembre

"E’ stato un agosto lunghissimo per i lavoratori esternalizzati dei musei di Volterra". Lo affermano i sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl in un resoconto dettagliato. "Il 9 agosto è avvenuto l’incontro in prefettura, ma la discussione tra sindacati e Comune non ha visto alcuna conciliazione. In quell’occasione era presente il sindaco di Volterra Giacomo Santi, che ha ribadito di volersi impegnare per la salvaguardia dell’occupazione, come detto anche alla stampa. Ma Filcams e Fisascat si chiedono quale sia la misura dell’impegno, dal momento che senza ritiro e modifiche al capitolato di gara non cambia niente. Con il capitolato di gara attualmente in corso la richiesta di servizio è inferiore a quella attuale, poiché presenta una riduzione superiore al 40% in inverno e di circa il 15% in estate".

I sindacati proseguono: "Attualmente nei servizi museali sono impiegati 33 lavoratori, altamente qualificati, alcuni laureati, in grado di parlare più lingue straniere e di guidare i visitatori dentro e fuori i luoghi della cultura della città di Volterra. Ma si tratta di lavoratori tutti part time, con redditi bassi e posizioni lavorative rese ancor più fragili dai continui cambi di appalto. Per questi motivi il confronto preventivo all’uscita del bando di gara svolto con il Comune era concentrato sul miglioramento delle condizioni di lavoro, in forza del protocollo d’intesa siglato dal Comune stesso con i sindacati e votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel febbraio 2021. E’ questo il problema centrale, l’impegno preso al tavolo sindacale di una salvaguardia occupazionale senza se e senza ma, completamente disatteso nel capitolato".

"E' vero, in pandemia sono stati richiesti servizi aggiuntivi per evitare forti ripercussioni su reddito e occupazione, e quando c’è stato il percorso vertenziale per chiedere di più alle aziende l’amministrazione ci ha appoggiato. Ma non pensavamo che avremmo poi dovuto pagare il conto di questi progressi". I sindacati concludono: "La legge sullo sciopero nei luoghi della cultura non consente di scioperare nel mese di agosto, altrimenti saremmo partiti subito. L’ attesa di settembre è stata estenuante, anche perché è giusto che nei momenti di forte tensione ci sia la libertà dei lavoratori di intraprendere iniziative di lotta. Questa legge frena molto l’iniziativa e pone tanti paletti. Lo sciopero è necessario e non sarà la fine della nostra battaglia, dal momento che riteniamo prioritaria la salvaguardia occupazionale e reddituale dei lavoratori di questo appalto".

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