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Cronaca

Sciopero dell'8 marzo: treni a rischio

L'agitazione riguarderà anche il comparto ferroviario. I dettagli

Treni a rischio tra domenica 7 e lunedì 8 marzo 2021. Alcune sigle sindacali hanno proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà i dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato. 

Sciopero 8 marzo 2021: gli orari

La protesta, come confermato da una nota della società, avrà inizio alle ore 21 di domenica 7 marzo 2021, per poi concludersi alle 21 di lunedì 8 marzo 2021.Per la giornata di lunedì 8 marzo è in programma uno sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati proclamato da Usi-Unione sindacale italiana, Slai Cobas, Usb e Sgb. E' previsto poi uno sciopero nel trasporto ferroviario di Mercitalia Shunting and terminal proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taf, Slm Fast Confsal e Orsa Trasporti.  

Sciopero treni 8 marzo 2021: i motivi della protesta

La data dell'8 marzo, la Festa della Donna, è stata scelta senza dubbio anche per rilanciare tematiche importanti come l'uguaglianza di genere, il contrasto alla violenza sulle donne e le discriminazioni. Un giorno emblematico anche per la lotta di classe contro lo sfruttamento e le disuguaglianze sociali ed economiche.

''Questa evidenza - scrivono i sindacalisti di Cub Trasporti - assume un valore esemplare nel comparto ferroviario, dove oggi molte lavorazioni fondamentali, come la sanificazione e la manutenzione sono svolte da dipendenti di ditte in appalto, spesso cooperative, con stipendi da fame e con scarse tutele e diritti, senza neanche la garanzia delle clausole sociali in caso di cambio di appalto; una realtà che vede soprattutto tantissime donne sfruttate che anche nella pandemia hanno subito le situazioni peggiori; una vergogna che deve essere cancellata con l’assunzione diretta e con condizioni lavorative e salariali dignitose e univoche per tutto il comparto''.

''Anche per i ferrovieri - prosegue la nota - una data così simbolica per l'uguaglianza e la equità sociale assume un'importanza particolare dopo quattro Ccnl che hanno aumentato l’orario settimanale e giornaliero, ridotto le squadre minime, appesantito l’apparato sanzionatorio e repressivo; ed un contratto attuale ormai scaduto da tre anni, oggi in fase di rinnovo. Aggiungiamo il ladrocinio della legge Fornero che ha depredato le categorie del bordo e macchina di 7 anni di pensione, senza che nessuno, nonostante le promesse, vi abbia posto rimedio. Tutte queste situazioni colpiscono con empietà soprattutto le lavoratrici ferroviere''.

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