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Cronaca

Scontri a Pisa per l'Internet Day: le reazioni di sindacati e forze politiche

Per Ucic-Prc si è visto "un accanimento brutale nei confronti di singoli manifestanti", per i Cobas "una evidente sproporzione tra l''offesa' e la risposta della Questura". Solidarietà alle forze dell'ordine invece dal Movimento Giovanile Leghista

Non tardano ad arrivare i commenti sugli scontri che si sono verificati la mattina di venerdì 29 aprile a Pisa, in occasione dell'Internet Day. Parlano di "pesantissime responsabilità di chi ha gestito la piazza, creando senza alcun motivo una zona rossa invalicabile che simboleggia drammaticamente la barriera sorda del potere che oggi guida il nostro paese" dal gruppo consiliare di Una città in comune-Prc. "Decine di poliziotti e carabinieri sono stati schierati inutilmente e immotivatamente per circondare un luogo di ricerca e di cultura, utili solo a caricare violentemente e ripetutamente i manifestanti scesi in piazza oggi - sottolineano da Ucic-Prc - abbiamo assistito ad un accanimento brutale nei confronti di singoli manifestanti, e anche di operatori dell'informazione. Riteniamo tutto questo un fatto grave, sintomo del clima pesante di repressione che il Governo sta portando avanti in tutto il paese. Non siamo davanti ad una situazione sfuggita di mano ma ad una gestione dell'ordine pubblico assolutamente inaccettabile, di cui il prefetto e il questore dovranno immediatamente rispondere. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i manifestanti feriti. Si tratta di una pagina buia per la nostra città, che richiede un’ampia risposta democratica".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche i Cobas Pisa. "La manifestazione di oggi ha visto uno spropositato schieramento di CC e Ps, una città militarizzata per impedire ai manifestanti anche il solo avvicinarsi al Cnr, praticamente impossibile accedervi con il traffico paralizzato e un diritto costituzionale di fatto limitato ai minimi termini - affermano - alla fine del corteo, davanti al lancio di insalata ci sono state alcune cariche con feriti e fermi, una evidente sproporzione tra l''offesa' e la risposta della Questura. Di fatto, questo Governo viene accolto in ogni città da contestazioni di piazza con lavoratori, esodati, vittime delle banche e realtà sociali che ne contestano le politiche". "Per queste ragioni - proseguono dal sindacato - la criminalizzazione del dissenso, la limitazione del diritto di sciopero, la paura e la rassegnazione diventano strumenti e risposte per mettere a tacere una opposizione politica, sociale e sindacale che nonostante il restringersi delle libertà\agibilità collettive e individuali non si rassegna a subire le politiche di un Governo che si accanisce con violenza inaudita contro lavoratori, studenti, disoccupati e contro chiunque rivendica diritti e tutele".

Internet Day a Pisa: le immagini della manifestazione contro Renzi (foto Del Lungo/PisaToday)

Critico Ettore Bucci di Sel Pisa sulle affermazioni del premier Renzi che, in collegamento da Roma con il Cnr, ha giudicato "incomprensibili" le proteste. "L'università e la ricerca italiana rischiano di festeggiare ben poco se non è restituita loro una cornice di dignità, se non si permette a un cittadino 'capace e meritevole seppur privo di mezzi' di divenire quel ricercatore che proseguirà la nostra straordinaria tradizione di studi. Altrettanto assurdo parlare di 'incomprensione' se il Presidente del Consiglio non rammenta le disuguaglianze che il suo governo e la sua maggioranza hanno incrementato nel corso degli ultimi anni, attraverso provvedimenti come il Jobs Act o il taglio alle spese sociali degli Enti Locali - afferma Bucci - 'incomprensibile', per davvero, la gestione della piazza, con le sue cariche 'a freddo' e senza ragioni d'immediato pericolo per l'ordine pubblico, tanto che un giornalista di Repubblica pare sia stato colpito da un manganello. 'Incomprensibile' il dispiegamento massiccio di forze dell'ordine. 'Incomprensibile' che non ci sia stato l'interesse a confrontarsi con le ragioni dei manifestanti. 'Incomprensibile', per noi che crediamo nella bravura e nell'impegno delle nostre comunità accademiche e di ricerca, che oggi si costruisca un palcoscenico per il governo senza una sana e doverosa centralità quotidiana dei diritti e dei saperi. Questo, si, è incomprensibile".
Per Tommaso Fattori, capogruppo in Consiglio regionale di Sì Toscana a Sinistra, è "strana questa brillante modernità renziana. Si parla tanto di internet e innovazione ma poi si continua ad usare il vecchio manganello”.

Sulla vicenda interviene anche Federico Bussolin, coordinatore toscano del Movimento Giovanile Leghista: "Non è la prima volta che Pisa balza alle cronache nazionali per fatti del genere. L'anno scorso in occasione della nostra manifestazione in difesa della sicurezza, ci siamo ritrovati a far fronte ad una città blindata a causa dei già citati antagonisti. Poco importa allora se quel giorno la città di Pisa 'respirava' colori politici diversi se, ad oggi, nessun insegnamento dagli scontri è stato appreso dall'amministrazione e l'unica voce politica concessa continua ad essere quella della violenza. Come Movimento Giovani Padani esprimiamo ancora una volta solidarietà alle forze dell'ordine, con l'auspicio che il Governo Renzi colga la nostra proposta risolutiva: chiudere una volta per tutte i centri sociali che, ad oggi, covano solo violenza, instaurando un regime che di democratico ha ben poco".


 

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