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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bastione Sangallo: scoperte mura antecedenti la costruzione della fortezza

La scoperta durante i lavori di riqualificazione della resede esterna. Serfogli: "Un'indagine archeologica per spiegare la funzione di questa struttura"

Delle mura (con tanto di cannoniere) probabilmente antecedenti alla costruzione della fortezza. E' il ritrovamento fatto nel corso dei lavori di riqualificazione della resede del Bastione Sangallo, lo spazio verde compreso tra i sotterranei, già riqualificati con gli interventi del Piuss, e l’ingresso da piazza Guerrazzi. "Si tratta di mura - ha spiegato l'assessore Andrea Serfogli - erette probabilmente prima della costruzione della fortezza stessa che, ricordiamo, fu costruita dai fiorentini per difendersi dai pisani. Ovviamente si tratta per ora solo di ipotesi e sarà necessario realizzare un'indagine archeologica insieme alla Soprintendenza per spiegare quale fosse la funzione di questa struttura".

Guarda il video: le mura emerse e l'interno della resede

I lavori per riqualificare la resede del Bastione sono iniziati il 18 luglio scorso. "L’intervento, per un totale di 215mila euro - ha proseguito Serfogli - riguarda la riqualificazione del monumento e la realizzazione delle vie di esodo dai locali verso un luogo sicuro. I lavori permetteranno inoltre di rendere accessibili gli interni anche alle persone disabili. Un passo importante nella valorizzazione del patrimonio culturale della città".

A spiegare gli interventi già realizzati fino ad ora è stato invece il dirigente al Verde e all'Arredo urbano del Comune di Pisa, Fabio Daole. "Nella resede - ha detto Daole - è stata eliminata l’umidità ascendente derivante dai terrapieni fino all’altezza di 400 cm. È stata anche realizzata la pavimentazione in cotto sopra il giardino pensile nella zona delle cannoniere lato vallo, così come la pulizia e il  rilievo digitale delle murature esterne del Bastione e dello scavo dei terreni di riporto fino alla quota della pavimentazione interna del Bastione".

I lavori prevedono poi il restauro delle murature storiche nella porta di accesso al resede esterno, lato est, mentre per le murature più recenti si prevede la demolizione e la ricostruzione con materiale di recupero. Inoltre verrà tolto il terrapieno rimasto ed i piani esterni verranno riportati alle quote originarie, di conseguenza saranno realizzati dei giardini che avranno differenti altezze. Le pavimentazioni saranno realizzate in mattoni di recupero con la stessa orditura e trama delle poche tracce di pavimentazioni rilevate. L’impianto di illuminazione è previsto con tecnologia a led, come già utilizzata per il sistema illuminotecnico dentro ai locali del bastione. La conclusione di questa parte dei lavori è prevista per ottobre.

"Il Comune - ha quindi proseguito Serfogli - ha presentato alla Soprintendenza un progetto complessivo per il recupero anche della parte esterna della resede (sul lato est della stessa) che attualmente è di proprietà del Demanio ma che dovrebbe passare al Comune in base al federalismo demaniale. Una volta avvenuto questo passaggio, nell'ultimo lotto di interventi, sarà possibile riqualificare anche quest'area. L'obiettivo è quello di farne un'area verde in grado di ospitare anche eventi culturali". "Abbiamo in progetto - ha infine concluso l’architetto Fabio Daole - anche il restauro del torrione che prevede tra l’altro di riportare i lecci sul tetto sul modello, se vogliamo, di Torre Guinigi a Lucca. Questo restituirà dignità a questo luogo. Spero entro la fine dell’anno di avere pronto il progetto per questo ulteriore restauro".

Degrado dell'area

Sul fronte opposto, quello tra il vallo e la porta di ingresso posteriore del Giardino Scotto, proseguono invece le segnalazioni relative a situazioni di droga e di degrado, l'ultima delle quali circolata ieri su Facebook. "Anche su quest'area - spiega il vicesindaco con delega al Verde Paolo Ghezzi - esiste un progetto di valorizzazione che gli uffici stanno portando avanti e che dovrà poi essere approvato e finanziato. Un progetto i cui tempi di realizzazione non sono certo brevi, ma che consentirà di recuperare e riqualificare l'area aumentando in questo modo anche il controllo sociale sulla stessa. Nel mentre proseguono i controlli della Municipale, che verranno ulteriomente intensificati, così come la collaborazione con Prefettura e Questura".

"Nei mesi scorsi - ha proseguito Ghezzi - sono state allontanate diverse persone e si è verificato anche un arresto proprio all'interno di Giardino Scotto. Si tratta di una zone frequentata da famiglie e bambini e quindi è chiaro che certe presenze lì non dovrebbero esserci. Purtroppo però, come altre zone della città, lo spazio compreso tra il vallo e l'ingresso al Giardino offre diverse posti dove potersi riparare da 'occhi indiscreti'. E questo è proprio quello che cercano queste persone. Anche ammesso che sia possibile chiudere quest'area, magari recintandola, in quante altre zone di Pisa andrebbe compiuta la stessa operazione? E poi quanto queste barriere fisiche sarebbero effettivamente in grado di tenere lontane certe presenze?".

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