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Cronaca

Scritte vandaliche al Cus, l'ex gestore del bar: "Gesto cretino, noi trasparenti"

Sull'episodio, commentato dal presidente del Cus, intervengono a difesa del proprio operato l'ex presidente dell'ente ed il precedente gestore dell'esercizio citato dalle scritte

Condanna unanime dell'atto vandalico, ma anche disappunto per le parole di commento del presidente del Cus. Le scritte ingiuriose lasciate sulle strutture del centro sportivo nella notte fra giovedì e venerdì, oltre ad offendere ed invitare ad andarsene lo stesso Antonio Gallo, citano anche i fratelli Novelli, precedenti possessori dell'esercizio perso a seguito del bando di assegnazione che ha portato nelle scorse settimane all'apertura della nuova attività. Appare chiara la correlazione fra l'imbrattamento ed il cambio di gestori, Gallo sul caso ha parlato di "operazione trasparenza" rispetto alla procedura scelta, aggiungendo "così come in altri casi".

I riferimenti non possono che essere ricondotti a precedenti responsabili di Cus e bar. Secondo l'ex presidente del Cus Denny Innamorati (in carica dal 2011 al 2015) "la questione è incentrata sul bar e su Antonio, non credo sul Cus in generale. L'atto vandalico è da condannare, non è quello il modo di esprimere il dissenso. Sul bar non c'è stata alcuna mala gestio, era amministrato a livello privato e ci sono atti su atti di revisori, tesorieri e bilanci a dimostrarlo. E' stata un'allusione insostenibile, per questo mi sento anche poco tirato in causa".

Sull'aspetto dell'assegnazione diretta rispetto alla procedura del bando pubblico: "Fu fatta con il presidente precedente a me, io ero membro del Consiglio e fui d'accordo. Il Cus è un'associazione sportiva che agisce come ente privato e ai tempi (8 anni fa, ndr) era tutto all'inizio, una sperimentazione, si decise per il bene del Cus di far crescere le cose poco a poco. Abbiamo avuto poi grandi risultati negli anni. Credo che le parole di Gallo siano state un tentativo mal riuscito di spostare l'attenzione dal tema contestazione". "Due anni fa - conclude Innamorati - persi legittimamente le elezioni e mi sono molto allontanato. So che c'è una gestione complicata, ma finché il presidente ha una base democratica è bene che governi. Antonio sta lavorando, si valutarà il suo operato a fine mandato".

Maggiormente toccato dall'episodio e dalle parole del presidente del Cus è l'ex titolare del bar Rodolfo Novelli. "Chi ha fatto le scritte è un cretino - dice senza mezzi termini - è un caso assurdo e non so chi possa essere stato. Non capisco però perché il presidente abbia parlato in quel modo di noi, forse era arrabbiato. Abbiamo sempre fatto tutto in modo regolare, non abbiamo mai contestato la decisione del bando ed il suo esito. Sono state fatte delle affermazioni sbagliate".

Affronta punto per punto Novelli: "Intanto ha parlato di un furto al bar la scorsa settimana come il primo di sempre. Non è vero, in 7 anni io ho fatto 7 denunce, una all'anno. L'ultima il 13 agosto 2015, quando mi sono entrati ed hanno fatto 2mila euro di danno, spaccandomi anche il registratore di cassa. Quindi quantomeno non è informato il presidente".

Il punto più dolente è il riferimento alla trasparenza: "La società di gestione era al 70% nostra e al 30% del Cus. L'ente ha sempre controllato, è venuta la Finanza, non è stato mai trovato niente di anormale. Mi sembra ingiusto che ora che non ci siamo più si fanno insinuazioni di questo genere". Sull'affidamento diretto iniziale: "Il dottor Vanni (il presidente prima di Innamorati, in carica 8 anni) ha dato in gestione il bar a persone che riteneva di fiducia, quando ancora non c'era nulla. Abbiamo poi fatto bene, portando anche soldi al Cus, senza mai ricevere un appunto".

Durante il periodo di proroga di un anno, prima del bando, ci sono state trattative per un nuovo affidamento diretto: "Il presidente lo voleva dare a noi il bar. Abbiamo presentato due bozze di accordo, due volte non accettate. Poi avrà cambiato idea, le nostre proposte erano simili alla manifestazione di interesse. C'è stato il bando, abbiamo partecipato, e siamo usciti". "E' andata così e per noi è finita lì - conclude Novelli - non abbiamo fatto problemi. Lo sfogo del presidente ripeto che non lo capisco, forse ci saranno altre cose. Per me il discorso finisce qua. Visto che si è parlato di fare chiarezza, spero che adesso sia stata fatta".

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