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Cronaca

Scuola Normale Meridionale, Gennai: "Finanziamenti vanno impiegati per lo studio a Pisa"

Il presidente del Consiglio comunale punta alla sottoscrizione di un documento unitario delle forze politiche per opporsi alla decisione. Il commento di alcuni consiglieri comunali

Dopo l'intervento del sindaco Michele Conti che ha 'bocciato' la decisione di aprire una sede a Napoli della Scuola Normale Superiore, approvata dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, commentano la questione anche il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai e alcuni consiglieri.

“Ne discuteremo - ha così commentato Gennai - nella prossima Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale affinché si possa arrivare ad un documento unitario di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale. I finanziamenti stanziati per l’istruzione di una Scuola Normale Meridionale, ne sono convinto, avrebbero potuto essere impiegati in modo migliore per lo studio e la ricerca presso la nostra Scuola Normale qui di Pisa”.

Critico sulla reazione del sindaco Conti il Partito Democratico. “L’approvazione di un emendamento  - ha dichiarato Giuliano Pizzanelli, capogruppo del Pd in Consiglio comunale - alla legge di Bilancio con cui si consenta alla Scuola Normale Superiore di Pisa di aprire a Napoli sede e corsi e con cui si mettono le basi per arrivare ad un percorso che può portare alla nascita della Scuola Normale Superiore Meridionale, provoca una reazione irritata da parte del sindaco Conti. In realtà il primo cittadino dovrebbe interrogarsi su altre questioni: in questi mesi si è mai incontrato con il direttore della Scuola Normale professor Vincenzo Barone? In questi mesi ha mai verificato con lo stesso direttore se questa sua scelta può contribuire ad aumentare il ruolo ed il prestigio della Scuola Normale Superiore di Pisa? In questi mesi ha mai sentito la necessità di comprendere quali potranno essere le caratteristiche e le finalità del Piano Strategico che dovrà essere definito da un apposito Comitato? Appare sorprendente lo stupore di Conti che ignora totalmente una importante questione che proprio a Pisa era in corso di definizione e ancora più sorprendente appare che apprenda tale questione solo perché viene informato di una scelta adottata in sede di Commissione  di Bilancio della Camera dei Deputati. Forse il sindaco dovrebbe avere una maggiore attenzione su quanto avviene in parti importanti della città!”

Il sindaco: "La maggioranza di governo ci ripensi"

"La Scuola Normale - ha commentato Alessandro Tolaini, consigliere comunale del M5S -  vanto e orgoglio della nostra città, di fatto è diventata un brand da 'rivendere' sul territorio nazionale e sul quale far affluire decine di milioni di euro. Questo è il nuovo business della cultura, capace solo di fare cassa, e di far perdere identità modificandone l'intestazione in Scuola Normale del Meridione. All'artefice del progetto chiediamo di non 'commerciare' con i simboli della cultura e della storia di Pisa".

"Pisa nel Cuore - ha poi aggiunto Gino Mannocci, capogruppo consiliare della lista dell'assessore Latrofa - critica fortemente questo sdoppiamento: ma occorre anche dissipare un equivoco; l'Università a Pisa è una sola, è l'Università di Pisa a cui accedono normalisti e 'santannini'. Quindi, il 'sapere' è a Pisa e questa iniziativa non ha pertanto senso nemmeno verso i discenti che non godrebbero di alcun vantaggio. Sarà interessante capire chi ha promosso questo emendamento, per conoscere chi è davvero a favore di Pisa e chi non lo è o lo è solo di facciata. Inoltre è un'iniziativa senza autorizzazione del Senato accademico e del cda e addirittura viola la privativa che protegge la denominazione essendo il marchio registrato!".

"Non saranno certo gli 'accordi di palazzo' - ha sottolineato Riccardo Buscemi, capogruppo di Forza Italia - a dare alla Scuola Normale Meridionale il prestigio e la fama riconosciuti in tutto al mondo alla Scuola Normale Superiore di Pisa fondata nel 1806 da Napoleone. Tuttavia non possiamo esprimere che forte preoccupazione e totale dissenso per l’emendamento votato di notte dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati per lo sdoppiamento della Scuola Normale Superiore. Infatti, dopo la cassazione della specifica 'di Pisa' dalla denominazione dell’ente (come se lo facesse apparire troppo provinciale, in realtà ne testimonia la specificità e l’autenticità rispetto alle imitazioni), il progetto si completa con il lancio della Scuola Normale Meridionale, sostenuto da una dote di ben quasi 50 milioni di euro delle finanze statali, confermando l’italico vizio di sprecare il denaro pubblico. Sembra quasi la 'polpetta avvelenata' lasciata alla città e all'amministrazione comunale di centrodestra, rea di non avere avallato l’impossibile progetto dell’Origins Bridge (il Ponte delle Origini) fortemente voluto dalla Scuola Normale e sostenuto dal sindaco Filippeschi e dal centrosinistra. Invitiamo alla mobilitazione tutte le forze politiche - prosegue Buscemi - chiediamo la convocazione di un Consiglio comunale 'ad hoc', monotematico, anche di un’ora, per la netta presa di posizione della città e delle sue istituzioni contro questo ennesimo scippo. Chiediamo a tutti i partiti, di maggioranza e di minoranza, di non spaccarsi o di fare inutili e sterili distinguo, facciamo tutti insieme sentire la voce unitaria della città contro quest’operazione: la Scuola Normale Superiore è solo quella di Pisa. Le somme stanziate siano semmai utilizzate a sostegno della Ricerca, in Italia sotto penalizzata e trattata come una Cenerentola. Il Parlamento ripensi questa inutile operazione".

"Come gruppo Noi Adesso Pisa Fratelli d'Italia - ha infine, concluso, Giulia Gambini, consigliera comunale dell'omonimo gruppo consiliare - siamo pienamente d'accordo con quanto dichiarato dal sindaco Conti, in merito alla notizia dell'istituzione di un inutile ed assolutamente non necessario distaccamento Meridionale della Scuola Normale Superiore, e aggiungiamo volutamente, di Pisa proprio perché la sua storia, fin dalle origini, la lega inequivocabilmente alla nostra città. Ci risulta molto difficile comprendere le ragioni alla base di questa scelta, anche perché non comporterebbe un aumento o valorizzazione della produzione scientifica dell'istituto. Ci auguriamo fortemente che l'emendamento che prevede questa scelta, inaccettabile e priva di logica, in sede di esame della legge di bilancio al Senato venga stralciato, è indubbio che la presenza della Scuola Normale Superiore a Pisa, da oltre 200 anni, costituisca parte del patrimonio storico e culturale della nostra città".

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