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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza dei Cavalieri

La Scuola Normale si sdoppia e apre una sede anche a Firenze

Ha lasciato un po' di disappunto nella città della Torre la decisione della scuola d'eccellenza di aprire una sede a Palazzo Strozzi: qui infatti si svolgeranno le lezioni dell'Istituto di Scienze Umane e Sociali. Per la prima volta la Scuola ha una sede in una città diversa da Pisa

Da Pisa a Firenze. Per la gioia dei fiorentini e un po' di disappunto da parte dei pisani, che ancora non hanno digerito la lunga querelle sulla questione aeroporto, con l'ipotesi fusione tra i due scali toscani che appare ormai cosa certa. La Scuola Normale Superiore ha inaugurato infatti proprio nel capoluogo regionale il proprio Istituto di Scienze Umane e Sociali. A Firenze, a Palazzo Strozzi, l’Istituto inizierà le sue attività dal primo novembre, con l’arrivo dei suoi primi 14 allievi, la maggior parte proveniente dall’estero. E’ la prima volta che la Normale, in cui si sono laureati premi Nobel come Carducci, Fermi e Rubbia, formati presidenti della Repubblica come Ciampi e Gronchi, ha una sede diversa da Pisa, città in cui nacque per decreto di Napoleone Bonaparte il 18 ottobre 1810.

L’Istituto di Scienze Umane e Sociali è una scuola di dottorato, che rilascerà agli studenti il titolo internazionale di PhD, Philosophiae Doctor. La formazione avverrà secondo gli standard della Scuola Normale, che prevedono una fortissima selezione per l’accesso, fatta sulla base dell’alto livello di preparazione dei candidati; forte mobilità internazionale durante gli anni di studio (3 o 4) grazie al network internazionale di collaborazioni della Scuola; realizzazione di un Campus, con la prossima apertura di un collegio a Firenze e di una biblioteca a Palazzo Strozzi.

Per questo primo anno i corsi attivati sono 2, in Scienza Politica e Sociologia (coordinatore del corso il prof. Gilberto Capano) e uno in Civiltà del Rinascimento (coordinatore il prof. Michele Ciliberto). L’Istituto di Scienze Umane e Sociali, costituito a seguito della fusione con l’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM), è stato presentato dal direttore della Scuola Normale, Fabio Beltram, ieri a Palazzo Strozzi.

“Per la prima volta abbiamo attivato percorsi in collaborazione con altre istituzioni, in particolare con le Università degli Studi di Bologna e l’Istituto Nazionale di studi sul Rinascimento - ha detto Beltram - è una scelta strategica e siamo davvero lieti di aver trovato partner forti e con una solida reputazione per avviare questi percorsi. Vogliamo fare sistema: le opportunità sono straordinarie per la dimensione davvero internazionale e per la visibilità mondiale della città. Qui cercheremo alleanze e collaborazioni sia con enti nazionale sia con enti internazionali. In primissimo luogo, però è per noi fondamentale poter contare sulla vicinanza dell’amministrazione della città e dell’ateneo fiorentino”.

LE REAZIONI. Ma l'apertura fiorentina della Scuola Normale non è gradita a molti pisani, che vedono la decisione come l'ennesimo smacco di Firenze ai danni di Pisa (la rivalità tra le due città è ben nota). Tra i primi a manifestare sconcerto Giovanni Garzella, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, e Mirella Bronzini, vicepresidente Commissione Cultura del Comune di Pisa, che, appresa la notizia che la Scuola Normale trasferisce alcune sue attività didattiche a Firenze anche grazie al fatto che il Comune ha messo a disposizione locali e spazi, hanno esternato la propria perplessità per questa scelta operata dalla scuola d'eccellenza e hanno chiesto in Commissione Cultura che fin da subito il Comune di Pisa faccia altrettanto individuando spazi da poter concedere con le stesse procedure fiorentine per le attività di questa scuola prestigiosa in tutto il mondo. "E' necessario che i nostri beni siano utilizzati invece di rimanere vuoti ed in disfacimento - ribadiscono Bronzini e Garzella - pensiamo alla Mattonaia come Santa Croce in Fossabanda senza parlare dei numerosi beni del Parco in San Rossore".

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