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Cronaca Lajatico

Falsi Brunello e Chianti: contraffatte anche le bottiglie di Andrea Bocelli

Nell'inchiesta condotta dai Carabinieri di Siena, che ha portato al sequestro di 30mila bottiglie, è rimasta coinvolta anche l'azienda del tenore di Lajatico. Al momento sono sei gli indagati, ma il loro numero sembra destinato a salire

C'è anche l'azienda vitivinicola del tenore Andrea Bocelli tra quelle finite nella maxi truffa messa in piedi da un'organizzazione con base nel grossetano, accusata di avere smerciato falsi Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Sagrantino di Montefalco e altri Docg e Igt.

L'organizzazione usava una decina di etichette false che imitavano perfettamente quelle di famosi produttori o con nomi di aziende inesistenti. Anche il codice alfanumerico delle fascette rilasciate dal Ministero veniva contraffatto. Le bottiglie venivano poi immesse sul mercato, destinate a grandi catene commerciali, piccoli punti vendita, prestigiose enoteche e anche alla vendita via web.

L'indagine è iniziata tre mesi fa dalle segnalazioni di alcuni consumatori. I Carabinieri di Siena, con l'ausilio del Nas di Firenze, dei comandi territoriali e dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi nel settore agroalimentare per la Toscana e l'Umbria, oltre a sequestrare 30mila bottiglie (altre sarebbero ancora in commercio), hanno eseguito 25 perquisizioni in aziende agricole, centri di aggregazione e smistamento, punti vendita nelle province di Siena, Grosseto, Arezzo, Perugia, Viterbo e Genova. Al momento sono sei le persone indagate per truffa e frode in commercio, ma il loro numero potrebbe salire nei prossimi giorni. Da chiarire l'origine del vino di scarsa qualità presente all'interno delle bottiglie.



 

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