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Polizia Municipale, i Cobas: "Pressioni sulla Asl per non far chiudere gli spogliatoi"

Una telefonata da parte dell'azienda sanitaria avrebbe annunciato l'imminente chiusura delle stanze alla Sesta Porta, da tempo al centro delle rivendicazioni dei lavoratori. Poi il dietrofront. I Cobas: "Pressioni da parte di Pisamo"

Spogliatoi inaccessibili, anzi no. 'Si tinge di giallo' la vicenda relativa agli spogliatoi della Polizia Municipale, da diverso tempo al centro delle rivendicazioni delle Rsu dei lavoratori per "l'insufficiente spazio a disposizione" e per l'ambiente "insalubre per la salute dei frequentatori". Rivendicazioni che hanno portato i lavoratori a dichiarare lo stato di agitazione e a ventilare la possibiltà di un imminente sciopero. Nei giorni scorsi la Rls (rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza) dei Cobas aveva presentato un esposto alla Asl e ai Vigili del Fuoco affinchè verificassero le condizioni delle stanze situate al piano -1 della Sesta Porta.

"Ieri - afferma Federico Giusti, dei Cobas Pubblico Impiego - gli uffici della sezione igiene della Asl di Pisa hanno telefonato a quelli della Polizia Municipale per avvertirli che nella giornata di oggi gli spogliatoi sarebbero stati resi inaccessibli a causa delle precarie condizioni igieniche in cui si trovano. La decisione sembrava presa, poi ci sono state delle pressioni da parte dell'amministratore unico di Pisamo, Fabrizio Cerri, e del direttore generale, Alessandro Fiorindi, che hanno assicurato che entro questa settimana sarebbero stati fatti dei lavori per rendere gli spogliatoi salubri".

Un dietrofront che non trova il consenso dei sindacati. "La decisione presa inizialmente dalla Asl - prosegue Giusti - confermava quelle che sono state le nostre denunce. Chiudere gli spogliatoi avrebbe significato creare ulteriori disagi per gli agenti della Municipale, ma non si capisce il motivo di questo repentino cambio di idea. Per questo sorge spontanea una domanda: la Asl è un organismo indipendente o è soggetto alle pressioni politiche dei nostri amministratori?".

I Cobas attaccano poi l'amministrazione comunale e chiedono nuovamente l'intervento della Corte dei Conti. "Si tratta di una struttura - conclude Giusti -
realizzata con soldi pubblici e finita di costruire appena un anno e mezzo fa. Come è possibile che si trovi già in queste condizioni? Non capiamo come la Corte dei Conti non sia intervenuta ancora per sanzionare i responsabili di questo cattivo uso dei soldi pubblici, l'augurio è che lo faccia in fretta perché fiducia nella giustizia ne abbiamo sempre meno".

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