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Cronaca

Sfratti e case popolari, mobilitazione continua: "Rivendicheremo le case di Bulgarella"

Progetto Prendocasa e comitati popolari in presidio mercoledì alla Prefettura dove si teneva la riunione della Commissione sfratti. Il 6 dicembre scade la proroga alla sospensione. Nel comune di Pisa sono gravate dal provvedimento esecutivo 400 famiglie

Le agitazioni degli ultimi giorni, dove protagonisti sono stati i comitati di quartiere con le rivendicazioni per la casa popolare, sono il segnale di una tensione sociale sempre maggiore. Tensione che ha come costante filo conduttore anche il problema degli sfratti, che si trascina fra proroghe e sospensioni senza una soluzione definita. In questo contesto si è tenuta stamani in Prefettura la riunione della Commissione territoriale sugli sfratti, incontro a cui ha partecipato alla fine anche una delegazione del Progetto Prendocasa e dei comitati, in presidio in Piazza Mazzini.

Nel comune di Pisa ad essere gravate da un provvedimento esecutivo di sfratto sono circa 400 famiglie. Il 6 dicembre scade la sospensione per 80 di esse ed al momento "non c'è un prolungamento, oggi non è stato preso alcun provvedimento" spiegano i manifestanti. Tutto si deciderà quindi nella nuova riunione della Commissione prevista per il 3 dicembre. Sarà in quell'occasione che si saprà anche se saranno riconosciuti i punti in graduatoria per l'assegnazione delle case popolari a chi sotto sfratto per morosità incolpevole.

Gli attivisti vogliono trovare una soluzione definitiva e chiedono risposte. La scadenza incalza, ma per loro il Comune avrebbe i mezzi per rispondere all'emergenza. Queste le richieste: "Sospensione dello sfratto per tutte le famiglie partecipanti al bando per morosità incolpevole. Per chi resta fuori dal bando attivare l'Agenzia casa con affitti a prezzi calmierati, nel caso tramite l'emergenza abitativa per avere il sostegno anche della Società della Salute". "L'Agenzia casa dispone di 30 abitazioni, di cui libere un 30%, cioè 9" spiegano. Poche, ma "ci sono tante cooperative e imprenditori che hanno costruito case sovvenzionate che poi sono rimaste vuote, oppure con affitti comunque elevati. Il Comune affitti queste case e le usi per l'Agenzia".

"Se non sono pronte, ce le diano lo stesso. Le sistemiamo noi e il costo viene poi tolto dall'affitto, come prevede la legge Saccardi" afferma una manifestante. Perché di legalità si tratta per gli attivisti: "Vogliamo giustizia, basta provilegi per pochi. Ci sono imprenditori come Bulgarella che devono milioni al Comune, che poi butta fuori di casa famiglie con bambini perché non pagano affitti o bollette. Se la politica è subordinata a questi interessi e poi non riesce a gestire la situazione arrivando a non dare i punti per le case popolari ai cittadini, si deve dimettere".

Denunciato un'atteggiamento di chiusura da parte dell'amministrazione, dimostrato secondo i comitati dalla militarizzazione del Comune in occasione delle manifestazioni di venerdì e sabato. La mobilitazione non si arresta. "Non ci basta che la Commissione oggi abbia detto che le 'indicazioni di lavoro' seguono quanto abbiamo chiesto. Ora devono essere messe a disposizione le risorse. Noi il 3 dicembre verremo con gli elenchi di case da assegnare, chiedendo la sospensione fino al passaggio con l'Agenzia casa. Se non avremo risposte rilanceremo la protesta verso quello che è diventato un simbolo di questa discriminazione in atto, cioè le case di Bulgarella ai Frati Bigi. Il 5 dicembre saremo lì, con chiunque voglia partecipare, per rivendicare l'uso pubblico di queste risorse. Oggi siamo stati ricevuti dalla Commissione perché è ormai chiaro che il problema degli sfratti è grave e sentito. Finora quello che abbiamo fatto è stato solo un aperitivo".

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