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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lari

Giro di prostituzione da migliaia di euro, coinvolta una minore: due night club chiusi

Quattro le persone gravate da misure cautelari, più altri 6 indagati. L'operazione 'Principessa' dei Carabinieri ha interessato due esercizi, uno a Casciana Terme-Lari ed uno a Castelfranco di Sotto

'Principessa' era il nomignolo con cui veniva chiamata nelle intercettazioni la 17enne italiana coinvolta nel giro di prostituzione smantellato dai Carabinieri, che ha coinvolto due noti 'night club' della provincia pisana, il Marilyn di Castelfranco di Sotto e il Club Privé 230 a Casciana Terme-Lari. I due locali, all'alba di stamani 20 settembre, sono stati sequestrati dai militari al termine dell'indagine diretta dal Sostituto Procuratore Giovanni Solinas della Procura fiorentina. Essendo infatti coinvolta una minorenne è stata la direzione distrettuale ad avere la competenza ad agire, in quanto si è configurata l'ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione minorile.

Circa una decina le ragazze coinvolte, italiane e dell'est Europa, soprattutto romene. Eseguiti 4 provvedimenti cautelari, mentre risultano indagate per attività di favoreggiamento altre 6 persone. In custodia cautelare in carcere è finito M. M., 66enne titolare del Privé 230, mentre per la sua collaboratrice, la 23enne S. C. di Santa Maria a Monte, è stato previsto l'obbligo di dimora con permanenza in abitazione dalle ore 20.30 alle ore 7.30. Destino simile per i fratelli P. M. e S. M., 48 e 55 anni, titolari del Marilyn. Il primo è sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, il secondo allo stesso obbligo di dimora con permanenza notturna.

L'indagine

A spiegare come si è dipanata la vicenda è stato il Comandante della Compagnia di Pontedera Cataneo, coadiuvato dal collega di Lari Sorbello: "L'indagine è partita nel novembre scorso, quando la madre della minore si è rivolta ai Carabinieri raccontando di come la figlia fosse cambiata in un breve arco di tempo, presentandosi a casa con capi firmati ed accessori costosissimi, fuori portata per l'estrazione umile della famiglia. Da questo sfogo sono partiti i pedinamenti, che hanno notato auto che passavano a prendere la ragazza e la portavano nei club. Sono quindi partiti gli accertamenti classici con le intercettazioni, che hanno evidenziato la presenza di un sistema stabile e rodato".

Gli indagati a vario titolo, secondo gli inquirenti, gestivano gli appuntamenti delle ragazze fuori dai loro locali, con i rapporti sessuali che venivano quindi consumati in appartamenti appositamente trovati o dei clienti. Le giovani venivano inizialmente coinvolte come intrattenitrici, spesso tramite annunci sui social network, poi c'era la promessa di facili ed ingenti guadagni nel caso delle prestazioni 'extra'. Gli spettacoli nei locali erano quindi la 'vetrina', per poi passare alla pratica, ben più remunerativa. Si parla di tariffe da 150 euro, con una divisione al 50% fra donna e gestore. Un giro di decine e decine di migliaia di euro: alcune ragazze sarebbero arrivate a fare fino a 6/7mila euro al mese.

Gli accertamenti dei Carabinieri proseguiranno, sia per verificare altri trascorsi delle attività illecite che per meglio definire la posizione, ad esempio, dei 'clienti' che hanno avuto rapporti con la minore. "La ragazza certamente cercava di apparire più grande - ha spiegato Cataneo - tuttavia la giovane età si poteva capire. E' probabile che qualcuno sapesse. La clientela era comunque ampia, facoltosa, anche da fuori Regione".

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