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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Coltano

Coltano, sgomberata una famiglia rom: non aveva i requisiti per l'alloggio

Due le case che sono state liberate martedì mattina. La famiglia in questione, composta da dieci persone, non era in regola con i permessi di soggiorno, non aveva pagato gli importi minimi dovuti e non aveva mandato regolarmente i figli a scuola

Sono stati liberati questa mattina, martedì 15 dicembre, due alloggi del villaggio di Coltano in cui viveva una famiglia rom bosniaca, composta da 10 persone di cui 4 minori, che ha violato il patto di legalità sottoscritto nel momento dell’assegnazione. In tutti i casi di violazione del patto, infatti, scatta l'istruttoria prevista dalla Società della Salute che, come in questo caso, può arrivare fino alla revoca dell'assegnazione dell'alloggio.

A giugno 2013, ripercorre la vicenda in una nota il Comune, la Società della Salute comunicò al nucleo in questione la revoca della concessione per la mancanza dei titoli di soggiorno, il mancato pagamento degli importi minimi dovuti, l’irregolarità nella frequenza scolastica dei figli. In seguito il Comune di Pisa, proprietario dell’immobile, notificò un’ordinanza di rilascio e sgombero dell’appartamento. A ottobre di quest’anno il Tar ha giudicato inammissibile il ricorso fatto dalla famiglia. Finito l’iter giudiziario, a novembre il Comune ha intimato il definitivo rilascio degli alloggi. L’ordinanza è stata eseguita questa mattina grazie all’intervento di Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, Croce Rossa con il personale paramedico e funzionari del Comune. Alla madre e ai figli minori è stato offerto un ricovero temporaneo che hanno rifiutato.

"Gli alloggi di Coltano sono assegnati secondo un preciso patto con la cittadinanza che prevede il rispetto delle regole di convivenza e dei diritti di tutti - spiega Sandra Capuzzi, presidente della Società della Salute e assessore al Sociale del Comune di Pisa - ci siamo impegnati a ripristinare un sistema di regole senza le quali i progetti di integrazione non possono più funzionare".

Una volta liberati i due alloggi, la Società della Salute procederà ad una nuova assegnazione ai nuclei familiari che hanno le caratteristiche di legge e di regolamento.

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