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Cronaca Cisanello

Sgombero campi nomadi: si accende la polemica Pisa-San Giuliano-Regione

Lo sgombero a Cisanello della scorsa settimana continua ad essere al centro dei riflettori: il sindaco Panattoni chiede l'intervento del Prefetto per un nuovo campo abusivo

Rimane accesa la questione dei campi rom abusivi dopo lo sgombero della scorsa settimana di nove insediamenti nomadi a Cisanello. Dopo il punto di vista espresso da Progetto Rebeldìa e le puntualizzazioni espresse dalla Società della Salute, sono entrati in campo anche la Regione, il comune di Pisa e quello di San Giuliano Terme nel cui territorio alcuni di questi nomadi "sfrattati" si sono spostati, occupando un terreno privato.

REGIONE. Era stato l'assessore regionale al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca a mostrare, il giorno dopo lo sgombero da parte delle forze dell'ordine pisane, il proprio malcontento.

“Onestamente rimango sorpreso e preoccupato da una scelta che rischia di vanificare un percorso, ormai avviato da vari mesi, basato sulla collaborazione tra istituzioni per la ricerca di soluzioni al fenomeno”. Questo il commento a caldo dell'amministratore della Regione Toscana.

Siamo rimasti sorpresi - ha proseguito l’assessore - poiché solamente pochi giorni fa, precisamente il 28 luglio, si era riunita per la prima volta la Cabina di regia regionale con l’obiettivo di effettuare una precisa ricognizione delle presenze nei campi esistenti sul territorio ed individuare percorsi condivisi per affrontare le condizioni di più forte criticità. La riunione, alla quale avevano partecipato i Comuni più direttamente interessati alla questione, tra cui quello di Pisa, si era conclusa con la presentazione delle prime ipotesi di intervento per ciascuna realtà e l’affermazione dell’impegno ad individuare una scala di priorità per far fronte alle questioni più urgenti all’interno di un progetto complessivo da realizzarsi in più anni. Vorrei inoltre sottolineare - ha aggiunto Allocca - come tutti i partecipanti, nell’occasione, si erano trovati d’accordo nel condividere il contenuto della mozione approvata dall’intero Consiglio regionale lo scorso febbraio. Mozione con cui era stata evidenziata l’inutilità della pratica degli sgomberi, buoni soltanto a disperdere gli occupanti sul territorio e ad aggravare le condizioni di marginalità e di sofferenza di tante persone, tra cui numerose famiglie con minori”.

Alla sorpresa si aggiunge anche molta preoccupazione. “In questo modo - ha concluso Allocca - corriamo il rischio di frustrare l’intervento e l’impegno della Regione che non possono che basarsi sull’attivazione di una fattiva e leale collaborazione istituzionale quale premessa indispensabile alla ricerca della necessaria solidarietà tra i diversi territori ed i diversi livelli di governo”.

COMUNE DI PISA. Ferma la risposta dell'amministrazione comunale di Pisa.

“Le linee di azione e le politiche di accoglienza sono condivise a livello di area pisana con assoluta convergenza di intenti da parte dei singoli comuni. In particolare Pisa e San Giuliano sono tra quei territori da sempre fortemente sollecitati e che anche per questo condividono strategie ampiamente discusse nella Cabina di regia regionale - ha commentato il vicesindaco pisano Paolo Ghezzi - i nostri territori hanno la necessità di gestire percorsi che tendano a ristabilire un giusto equilibrio nelle presenze e che scoraggino, al contempo, nuovi arrivi in grado solo di appesantire il carico di assistenza che da sempre viene garantito. Per questo se esistono realtà in cui il numero di presenze rom decuplica in pochi mesi  e si associa a problemi di ordine pubblico, è inevitabile un intervento che ristabilisca le condizioni di legalità e scongiuri, in perfetta sintonia con il protocollo siglato con la Regione per il superamento dei campi Rom, l’insorgere di nuove realtà come quelle dei campi di Oratoio e della Bigattiera. Le politiche comunali  sono da tempo volte a garantire condizioni  di vita dignitose all’interno di un percorso fatto di patti e di impegni reciproci che, ovviamente, confliggono con la dispersione dei servizi  e con l’incontrollata crescita del numero di presenze. In questo senso Pisa e San Giuliano sono responsabilmente coinvolti in un faticoso lavoro sinergico cui, se davvero si vuole trovare una soluzione accettabile per le comunità locali, si dovranno affiancare gli sforzi di nuove realtà dell’area pisana e dell’intera Regione”.

COMUNE DI SAN GIULIANO TERME. A questo scontro infuocato tra Regione e comune di Pisa, si aggiungono le parole del sindaco di San Giuliano Paolo Panattoni.

"Le azioni dei singoli comuni non bastano, ora si occupi della vicenda anche la prefettura". Così il primo cittadino chiede aiuto al comitato provinciale per l'ordine pubblico per dirimere la vicenda dei 50 nomadi che hanno occupato un terreno privato sull'argine dell'Arno, dopo essere stati sgomberati appunto dall'insediamento abusivo nel quale vivevano poche centinaia di metri più in là, ma nel territorio del comune di Pisa.

"Dopo la denuncia del proprietario - spiega Panattoni - ho già firmato l'ordinanza di sgombero, notificando l'atto anche alla prefettura e dunque ritengo che il Prefetto convochi al più presto il comitato per affrontare la situazione e decidere quali strategie adottare". Gli abitanti della frazione di Colignola, dove si trova il terreno occupato, sono infuriati e da giorni hanno appeso striscioni contro i rom nei pressi del campo abusivo, ma il sindaco di San Giuliano Terme sa che non ha la forza per un'azione di sgombero risolutiva attraverso i Vigili Urbani: "Abbiamo solo 30 agenti - dice - meno quindi delle presenze nel campo, pur se vi sono donne e bambini. Per questo abbiamo già informato i nomadi del nostro provvedimento nella speranza che possano decidere di andarsene spontaneamente liberando il campo, ma se non lo faranno serviranno decisioni che coinvolgano altre forze dell'ordine e per questo è necessario il confronto con la prefettura". Le polemiche dunque restano. "E' una situazione delicata - conclude Panattoni - che si risolve agendo insieme e senza demagogia. Vicino ai nostri confini comunali, nel territorio di Pisa, ci sono altri due insediamenti abusivi che complessivamente contano oltre 400 presenze. Gli sgomberi da soli non risolvono il problema, ma neppure il buonismo".

 

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