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Cronaca Cisanello

Sgombero campo Rom, botta risposta Rebeldìa-Società della Salute

Il giorno dopo la demolizione di nove campi nomadi lungo la golena dell'Arno a Cisanello, il Progetto Rebeldìa denuncia: "Famiglie lasciate senza sostegno, operazione disumana"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Progetto Rebeldìa relativo allo sgombero dei nove campi Rom a Cisanello avvenuti nella giornata di ieri ad opera di Polizia Municipale, Carabinieri e Polizia.

"Ieri 10 agosto le 27 famiglie rom che abitavano nel campo di Cisanello hanno visto le loro case distrutte dall’intervento della Polizia Municipale che, su ordine del sindaco Filippeschi, ha effettuato lo sgombero.

Dopo aver passato la notte all’addiaccio e senza aver ricevuto nessun sostegno da parte delle istituzioni, prevedevano di esporre la loro situazione alla città, con un presidio sotto il Comune assieme alle associazioni del Progetto Rebeldìa e altre realtà cittadine. Tale presidio non si è potuto tenere dal momento che nuovamente le famiglie del campo sono state vittime di un violento intervento della Polizia Municipale: sotto la minaccia di vedere distrutti anche i pochi averi rimasti non hanno potuto abbandonare il campo.

Noi abbiamo cercato durante la giornata di oggi di aprire un canale di comunicazione con l’amministrazione comunale ed in particolare con l’assessore Ciccone per riuscire a trovare una sistemazione dignitosa, immediatamente percorribile, per questi 88 cittadine e cittadini dell’Unione Europea, che ricordiamo sono da lungo tempo presenti sul nostro territorio, lavorano e chiedono di essere messi nelle condizioni di trovare una sistemazione regolare.

Di fronte a queste legittime richieste l’amministrazione è stata totalmente assente, negandosi ad ogni tentativo di interlocuzione e mettendo in campo, come unica presenza, uno schieramento di Polizia Municipale agli ordini del vicecomandante Migliorini, con un atteggiamento che esula da qualsiasi parametro non solo democratico ma anche umano.

La politica messa in campo dall’amministrazione può essere quindi sintetizzata così: respingimenti, non verso un paese estero come propone la Lega nei confronti dei profughi del Nord Africa, ma respingimenti fino al confine con l’adiacente comune di San Giuliano Terme, come recita l’ordinanza firmata dal sindaco.

Nonostante la Regione Toscana abbia dato indicazioni che vanno nel senso della sospensione degli sgomberi in assenza di reali politiche alternative, a Pisa si è assistito ad un’operazione disumana che lascia per più di 48 ore intere famiglie senza prospettiva.

Pisa non vuole più vedere queste scene: basta alle politiche basate sul razzismo, è il momento di un cambio anche dentro l’amministrazione comunale".


Decisa è la risposta della Società della Salute che afferma, in una nota, che da piccolo accampamento di 10 persone, l'area era diventata un campo che ospitava 88 persone.
45 di loro hanno richiesto di aderire al programma di rimpatri volontari assistiti, gli aventi diritto hanno beneficiato dei buoni spesa. Alle donne e minori è stata messa a disposizione la possibilità di accedere nelle strutture protette della SdS. Le persone che non potranno beneficiare dei rimpatri, perché prive dei requisiti richiesti (essere a Pisa stabilmente dal novembre 2009), saranno segnalate alla cabina di regia creatasi a Firenze presso l’Assessorato regionale al Welfare, affinché possano  trovare una collocazione dignitosa nell’ambito dell'intera regione, compatibilmente con le risorse disponibili.

Il 20 settembre ci sarà il secondo incontro a livello regionale, per definire le priorità. Il Comune di Pisa è impegnato a inserire nelle priorità assolute la sistemazione delle famiglie presenti nel Campo della Bigattiera e di Oratoio.

"Il Comune di Pisa, nel suo programma di integrazione/interazione rivolto alle famiglie, ha assegnato nel 2010-2011 gli alloggi di Coltano e Viale D’Annunzio con criteri che promuovono la responsabilità personale degli assegnatari, la tutela dei minori, le pari opportunità tra uomini e donne, il rispetto delle regole e il pagamento puntuale di utenze e canoni concessori - si legge nel comunicato della Società della Salute - inoltre ha inserito nelle scuole pubbliche, dal nido alle superiori, 180 minori con risultati monitorati costantemente dalla SdS. E’ da escludere che il Comune di Pisa possa farsi carico di ulteriori famiglie provenienti dalla Romania o da altre Regioni Italiane come è stato verificato fra le presenze del campo abusivo di Cisanello".

"A seguito di numerosi esposti - concludono dalla Società della Salute - stante la mancanza assoluta di condizioni di sicurezza ed igienico sanitarie, l’abbandono nel fiume e nell’area di rifiuti di ogni tipo compresi i rifiuti speciali, la presenza di numerosa  e importante refurtiva  scoperta dalle forze dell’ordine, i falò frequenti di cavi elettrici sottratti  al vicino ospedale di  Cisanello per recuperare il  filo di rame, con produzione di fumo che raggiungeva l’ospedale ed i reparti in particolare, si è resa indispensabile  l’applicazione dell’ordinanza sindacale antiaccampamento".


 

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